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Fontana: "Nessuna resa dei conti nella Lega, tutti con Salvini"

08 settembre 2019 | 11.56
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L'ex ministro della Famiglia: "Lunedì in piazza per chiedere il voto. Questo esecutivo piace a Berlino e Parigi, non agli italiani"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

di Francesco Saita
"Andremo in piazza con chiunque voglia, insieme a noi, chiedere una cosa fondamentale in democrazia: il voto". Così in una intervista all'AdnKronos il leghista Lorenzo Fontana, ex ministro della Famiglia e poi degli Affari Ue nel governo gialloverde, parla del presidio convocato per domani, giorno della fiducia alla Camera per il governo Conte, da Fratelli d'Italia, in piazza Montecitorio.

"Sarà la coalizione di chi chiede di dare la parola ai cittadini", spiega il fedelissimo di Salvini, rispondendo a chi chiede se quello di domani è il segnale politico del fatto che sta nascendo una nuova 'coalizione degli italiani', di cui ha parlato Salvini nelle scorse ore.

"L'attuale governo non rispecchia la volontà degli italiani ed è̀ solo il frutto di un’operazione di palazzo orchestrata per conservare le poltrone". Si tratta di "un esecutivo che piace poco agli italiani ma molto alle cancellerie di Berlino, Parigi, Bruxelles. Una domanda me la farei... - conclude il leghista - . Noi lavoriamo e continueremo a combattere per affermare il principio: prima gli italiani".

Nella Lega "non serve nessun chiarimento per il semplice fatto che nel partito, dagli ex ministri agli amministratori sul territorio, non ce n'è̀ uno che fosse contrario a far cadere il governo", Fontana smentisce qualsiasi voce di fronda nel Carroccio contro Matteo Salvini, dopo l'addio al governo. "Salvini - ricorda Fontana - ha preso la Lega al 3% e l’ha portata al 34%: un successo clamoroso, che non ha eguali nella nostra storia ed in quella dell’intero Paese".

Sulla nascita del governo giallorosso il leghista parla di "una trattativa che andava avanti da mesi. Salvini ha fatto una scelta che tutti, in Lega, appoggiavamo, l'unica possibile per smascherare il complotto che si tramava ai danni degli italiani. Mentre a Bruxelles i Cinque Stelle 'salvavano' la von der Leyen, si garantivano un canale di trattativa con Macron (dopo aver visto i gilet gialli...) e lavoravano per estromettere la Lega da ogni incarico".

Gli stessi 5stelle "appoggiando il Presidente del parlamento europeo del Pd hanno ottenuto un vicepresidente grillino per la prima volta eletto dalle fila dei non iscritti. Questi sono fatti, chiarissimi oggi per tutti gli italiani".

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