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Taverna: "Porti rimarranno chiusi ma con garanzie umanitarie"

12 settembre 2019 | 18.01
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(Fotogramma)
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"I porti italiani rimarranno chiusi ma con tutte le garanzie umanitarie! Rimarranno chiusi finché non diventeranno porti europei, cioè finché in Europa non si troverà un accordo definitivo - e speriamo avvenga entro fine mese - sulle regole di accoglienza. Il Paese di approdo non sarà più quello del porto sicuro di prima accoglienza ma la nazione dove i migranti verranno ricollocati, tassativamente entro un mese dallo scalo iniziale, e secondo quote predefinite". Lo scrive, in un post su Facebook, la senatrice pentastellata Paola Taverna.

"È chiaro", sottolinea l'esponente M5S, "che la vera sfida nella gestione dell'immigrazione sia riuscire a trovare un equilibrio tra legalità e umanità in una prospettiva europea. Così come è chiaro che l'Italia non possa fare da sola. Detto questo, la propaganda e la politica del terrore portate avanti da Lega e Fratelli d'Italia sono vergognose. Questi signori pur di racimolare consenso sono disposti a vendere manciate di paura ai cittadini con lo spauracchio di un ritorno alla politica dell'accoglienza indiscriminata ora che al Viminale non c'è più Salvini - che, giusto per ricordarlo, al ministero c'è stato una decina di giorni al mese, ma c'è chi parla addirittura di 17 giorni in tutto nel 2019! In ogni caso, il ministro Lamorgese ha già provveduto a smentire ogni cosa".

"Noi del MoVimento 5 Stelle non possiamo che augurarci che la nave Ocean Viking sia l'ultimo caso che l'Europa si trovi a gestire in maniera emergenziale e volontaristica, con lunghe ed estenuanti trattative per la ricollocazione dei migranti", prosegue Taverna, che aggiunge: "Oltre a modificare il decreto Sicurezza Bis - seguendo doverosamente i rilievi del Presidente della Repubblica - e oltre a lavorare a livello europeo sugli accordi per i rimpatri tralasciati da Salvini, il MoVimento 5 Stelle continua a sostenere, come ha sempre fatto, la necessità di istituire canali di migrazione legale e contrastare le cause socio-economiche dell'emigrazione nei Paesi d'origine promuovendo lo sviluppo, incoraggiando la pace".

"Una seria politica migratoria è molto più utile dei proclami ansiogeni di Salvini, che si è sottratto alle sue responsabilità lanciando una crisi di governo ad agosto, da una spiaggia - tanto per ricordarlo. A fronte di uscite urlate sguaiatamente, neanche fossimo in uno stadio, con tanti slogan e pochi fatti, è sufficiente mettere in campo un'efficace politica di rimpatri. Il fatto che al Viminale da oggi ci sarà un ministro, sicuramente renderà le cose più semplici...", chiosa la vicepresidente del Senato del M5S.

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