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Nuovo rimpasto in giunta Raggi: via 4 assessori

23 settembre 2019 | 13.59
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Escono Gatta (Infrastrutture), Castiglione (Patrimonio e Politiche abitative), Marzano (Roma semplice) e Baldassarre (Scuola e Sociale). Tra le new entry Vivarelli (Patrimonio e Politiche abitative), Mammì (Sociale) e Calabrese promosso ai Trasporti al posto di Meleo che passa ai Lavori Pubblici

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Rimpasto nella Giunta Raggi. Atteso da mesi, la sindaca di Roma dà il via ad una ''nuova fase politica'', con il ''rinnovamento'' in alcuni assessorati chiave. Escono dalla Giunta Margherita Gatta (Infrastrutture), Rosalba Castiglione (Patrimonio e Politiche abitative), Flavia Marzano (Roma semplice) e Laura Baldassarre (Scuola e Sociale). Tra le new entry troviamo la consigliera capitolina Valentina Vivarelli (Patrimonio e Politiche abitative), Veronica Mammì (Sociale) e l'attuale presidente della commissione mobilità Pietro Calabrese promosso ai Trasporti al posto di Linda Meleo che passa ai Lavori Pubblici.

"Oggi avviamo una nuova fase politica che rafforzerà il lavoro della Giunta di Roma per la città. Dopo aver ristrutturato le fondamenta della macchina amministrativa, benché resti ancora molto da fare, imprimiamo un’accelerata decisiva per portare a compimento il programma politico sulla base del quale i cittadini ci hanno eletto" ha scritto su Facebook la sindaca Raggi. "Nel 2016 abbiamo vinto nettamente le elezioni: ora è il momento di compiere lo scatto decisivo per Roma - ha sottolineato Raggi - E’ il momento della responsabilità. Vogliamo metterci la faccia fino in fondo, senza alcuna esitazione. Per questo ho deciso di rinnovare alcuni assessorati chiave per la città: Infrastrutture; Città in Movimento; Persona, Scuola e Comunità solidale; Patrimonio e Politiche Abitative. Da oggi si uniranno alla squadra nuove risorse che hanno maturato esperienza in consiglio comunale e sul territorio. Si occuperanno di dossier fondamentali, caratterizzandoli con l’impronta politica del Movimento 5 Stelle".

"Anche grazie al lavoro di alcuni assessori ‘tecnici’, in questi tre anni abbiamo rimesso in ordine i conti di Roma Capitale, che avevamo trovato in una condizione disastrosa - ha spiegato la sindaca - E abbiamo impostato un metodo di lavoro basato su aggiudicazioni trasparenti dei bandi di gara, grazie al quale i cittadini possono essere sicuri che a rifare una strada sarà sempre la migliore impresa presente sul mercato". "In questa fase vogliamo che la politica prenda con forza le redini del governo della nostra città - ha detto Raggi - Il contributo degli assessori ‘tecnici’ è stato importante; ora occorre uno scatto politico. Ogni azione deve essere mirata a raggiungere definitivamente gli obiettivi contenuti nel nostro programma di governo. Nei prossimi mesi la nostra visione strategica della città apparirà chiara e tangibile". "La Giunta di Roma potrà contare su una rafforzata coesione, che procederà lungo gli assi politici su cui è nato ed è maturato il nostro progetto di governo - ha concluso - Maturità: è proprio questa la parola chiave. Sarà la sfida della maturità, che segnerà il nostro processo di crescita, anche alla luce del nuovo scenario nazionale. Una sfida coraggiosa, un'assunzione di responsabilità necessaria per riportare i cittadini a essere protagonisti".

Durante la conferenza stampa in Aula Giulio Cesare sul rimpasto in Giunta, la sindaca ha spiegato che "parte sostanzialmente la fase due. Diamo una svolta politica alla Giunta. Ci mettiamo la faccia. Dopo l’era dei tecnici, è arrivata l’era dei politici - ha ribadito - In questi tre anni abbiamo rimesso a posto la ‘macchina’ ma questo è il momento in cui bisogna accelerare e dare una svolta. E’ un rimpasto per dare una risposta più forte alla nostra azione di governo’’. Raggi ha "ringraziato" gli assessori in uscita che "hanno fatto un lavoro egregio in situazioni non semplici’’.

Poi, a una domanda su possibili presidenze di commissioni al Pd, Raggi ha risposto: "Siamo molto contenti di come sta andando questo governo. Non c’è nessuna preclusione a collaborazioni. Non c’è colore quando si collabora su provvedimenti per la città, se sono buoni si portano avanti indipendentemente dal colore politico. Quello che conta è l’interesse della città".

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