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Di Maio: "Basta armi alla Turchia"

12 ottobre 2019 | 20.00
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Il ministro degli Esteri a 'Italia 5 Stelle' interrotto da un blitz dei centri sociali all'Arena Flegrea di Napoli per chiedere lo stop delle armi ad Ankara (VIDEO). Conte: "Non accettiamo ricatti, l'Ue parlerà con una sola voce". Zingaretti: "Governo valuti blocco". Berlino interrompe vendita di attrezzature militari

Di Maio:

"Questi ragazzi chiedono lo stop alle armi alla Turchia: hanno ragione, lo diciamo anche noi". Lo ha detto Luigi Di Maio, nel corso del suo intervento interrotto da un blitz dei centri sociali all'Arena Flegrea di Napoli per chiedere lo stop della vendita di armi alla Turchia. Gli attivisti hanno esposto uno striscione con la scritta 'Basta armi al governo turco'. Di Maio ha preso la palla al balzo per sostenere la richiesta. "Con me sfondate una porta aperta: basta armi alla Turchia".

"Avete visto la Turchia cosa sta facendo, un'azione unilaterale nei confronti della Siria. Lunedì come ministro degli Esteri ho il primo Consiglio dei ministri degli Affari Esteri e chiederemo che tutta l'Unione europea blocchi la vendita delle armi alla Turchia".

"Quello che sta facendo la Turchia in territorio siriano non rappresenta per niente un modo di agire dell'Unione europea che vogliamo" ha detto Di Maio. "Siamo di fronte a un'Unione Europea che sta per insediare una nuova commissione anche grazie al lavoro fatto dal premier Conte e questa commissione - ha aggiunto - deve dare un segno fondamentale di discontinuità rispetto al passato".

"Non dobbiamo ragionare al muro contro muro, l'Ue deve avere autorevolezza per coinvolgere la Turchia in un processo di dialogo diplomatico e riuscire a fermare questa escalation" ha detto ancora. "L'unica soluzione che esiste per contrastare il terrorismo è non usano la forza militare, che ha fatto proliferare il terrorismo".

Per quanto riguarda poi l'Italia e la presenza del M5S, "non dico che tutti i problemi sono risolti ma questi 10 anni hanno cambiato per sempre la politica di questo Paese" ha sottolineato Di Maio. "La persona più importante del Movimento è quello che senza incarichi ha difeso il M5S in casa, contro la disinformazione" ha incalzato il ministro tra gli applausi.

"Quando il popolo spinge una battaglia e la sostiene, il Parlamento è tenuto a eseguire: siamo riusciti in un miracolo" ha aggiunto parlando del taglio dei parlamentari. "Tutti dicevano 'non ce la farete mai' - ha rimarcato il capo politico del M5S - abbiamo trasformato l'impossibile in possibile".

"Siamo stati 14 mesi in un governo, ora siamo in un altro: per me al centro" tra l'una e l'altra esperienza "ci sono solo le promesse fatte agli italiani e per me vanno mantenute una a una" ha proseguito Di Maio. "Sono orgoglioso del reddito di cittadinanza, sono orgoglioso di averlo realizzato - ha rivendicato - la terza via vuol dire aver coraggio di scegliere, noi abbiamo detto alle persone di scegliere cosa voler fare di questo Paese. Era un'opportunità, ma non averla colta si è trasformata in una maledizione perché qualcun altro ha scelto per loro".

"Nei prossimi 10 anni non dobbiamo essere più arrabbiati perché abbiamo trovato la terza via. Nei prossimi 10 anni dobbiamo caricarci sulle spalle il MoVimento e con il ragionamento, il pensiero, l'approfondimento e lo studio dobbiamo coinvolgere tante altre persone che magari sono scettiche, ma che con il ragionamento riusciremo a rimettere insieme in questa grande comunità per la prima volta" ha detto ancora Di Maio.

"Nei 10 anni che sono passati - ha ricordato - siamo stati arrabbiati, non abbiamo odiato ma eravamo arrabbiati e questa rabbia è stata canalizzata in un progetto con Grillo e Casaleggio e siamo arrivati fin qui. Adesso, se veramente vogliamo pensare in grande la nostra storia, dobbiamo cominciare a pensare che non possiamo stare noi sulle spalle del MoVimento ma dobbiamo caricarcelo sulle spalle".

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