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Via nome Alto Adige, è bufera. Ecco come cambia

14 ottobre 2019 | 09.58
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Separatista Tammerle: "Referendum per scegliere Austria o Italia"

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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E' bufera dopo la sostituzione della parola 'Alto Adige' con 'provincia di Bolzano' e della frase 'sistema territoriale altoatesino' diventato 'provincia di Bolzano', nel testo di legge (n. 30/19) approvato dal consiglio provinciale di Bolzano, relativo alle 'Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Provincia autonoma di Bolzano derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea' (Legge europea provinciale 2019). Una modifica messa nero su bianco sul testo di legge nella versione definitiva, dopo la modifica parziale votata in Commissione, relativa solo all'articolo 1, dove scompare la parola 'Alto Adige'.

Tutto nasce con la richiesta di modifica della dicitura in italiano, fatta venerdì scorso dalla consigliera di Süd-Tiroler Freiheit, Myriam Atz Tammerle, poi approvata dal Consiglio con 24 voti a favore (Suedtiroler Volkspartei, Suedtiroler Freiheit e Freiheitlichen), un no (Alto Adige nel cuore-Fratelli d'Italia) e 4 astensioni (Pd, Verdi, Lega, Team Koellensperger).

Alla fine, dopo il voto, si è quindi intervenuto sui primi due articoli della norma - ma solo relativamente alla versione della legge in lingua italiana - dove scompaiono i termini 'Alto Adige' e 'altoatesino', sostituiti da 'Provincia di Bolzano', mentre nella versione tedesca resta viva la denominazione SudTirol. Un cambiamento linguistico, in una legge a carattere europeo, che ha scatenato le proteste di chi parla di conflitto con quanto previsto in due articoli della Costituzione italiana, dove, all’articolo 116, quando si fa l’elenco delle regioni italiane a statuto speciale, si parla senza equivoci di Trentino-Alto Adige/SudTirol, nome ripetuto anche nell'articolo 131, quello in cui compare l’elenco di tutte le 20 regioni del Paese.

PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI BOLZANO - Il presidente della Provincia di Bolzano, Arno Kompatscher, è intervenuto sulle polemiche con una nota spiegando che "non esiste nessuna norma che preveda la cancellazione del termine Alto Adige e non potrebbe essere altrimenti dato che questa denominazione è prevista dalla Costituzione italiana con riferimento alla Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, la quale a sua volta è composta dalle due province di Bolzano e Trento". "Durante il dibattito in Consiglio provinciale si è solamente discusso sull'opportunità di utilizzare il termine Provincia di Bolzano per riferirsi all'Ufficio di rappresentanza che opera a Bruxelles. In questo caso - aggiunge il presidente della Provincia di Bolzano - come noto, si è optato per il termine Provincia di Bolzano, ma ciò non comporta alcun tipo di abolizione della denominazione Alto Adige, che continuerà ad essere utilizzata quando ci si riferisce al nostro territorio. Dunque, e lo voglio ribadire, non è cambiato nulla".

Il presidente Kompatscher, però, precisa che "vi è stata effettivamente un'incongruenza nell'elaborazione dell'articolo di legge, in quanto in italiano si è utilizzato il termine Provincia di Bolzano, mentre nella versione tedesca è rimasto il termine Südtirol. Nel dibattito che si è svolto in Consiglio ho fatto presente la questione e ho chiesto che in futuro vi sia un accordo tra i gruppi consiliari sul corretto utilizzo della terminologia: quando ci si riferisce alle istituzioni è giusto parlare di Provincia di Bolzano in italiano e di Provinz Bozen in tedesco, mentre quando ci si riferisce al territorio la terminologia corretta è Alto Adige in italiano e Südtirol in tedesco".

SINDACO DI BOLZANO - "Come città non possiamo intervenire in questa dinamica di competenza provinciale, ma è una sciocchezza - afferma all'Adnkronos il sindaco di Bolzano, Renzo Caramaschi sulla cancellazione della dicitura Alto Adige - Non ha nessun senso, è una manovra per inseguire la destra tedesca locale". Caramaschi ricorda che si tratta di una "mistificazione dei valori dell'autonomia e della convivenza di gruppi linguistici. Viene sempre detto che l'autonomia serve a tutti, questo è un passo indietro. E' incomprensibile che, alle soglie del 2020, siamo ancora a questo punto". Difendere le minoranze, sottolinea il primo cittadino, "non significa cancellare l'italianità dell'Alto Adige". "Le due diciture stavano benissimo", continua Caramaschi secondo il quale se alla fine la norma rimarrà il governo "farà bene a impugnarla".

TAMMERLE - Nessun passo indietro dalla consigliera del Süd-Tiroler Freiheit Myriam Atz Tammerle, la promotrice della modifica di legge che 'elimina' la dizione Alto Adige nella norma europea: "Abbiamo chiesto e ottenuto la cancellazione della parola Alto Adige, perché semplicemente quella parola non esiste, su base provinciale esiste la provincia di Bolzano e così abbiamo scritto". Dopo la bufera, con il ministro Boccia che ha promesso che impugnerà la legge, Tammerle, intervistata dall'AdnKronos, non nasconde la mano: "L'Alto Adige è un'invenzione di Ettore Tolomei, personaggio del fascismo, che ha cancellato tutti i nomi geografici nel sud Tirolo e anche i nomi tedeschi, dopo l'annessione della nostra provincia, facendo piazza pulita di tutti i simboli del Tirolo". "Noi - avverte - portiamo avanti i diritti dei sudtirolesi di madrelingua ladina e tedesca". E spiega che servirebbe "un referendum: esiste il diritto alla autodeterminazione dei popoli e i sudtirolesi non hanno mai potuto decidere se essere cittadini italiani o no" perché "ci hanno venduto all'Italia e fino a oggi non abbiamo potuto decidere se restare in Italia o dire a Roma arrivederci e grazie".

Tammerle pensa anzi a un doppio passaggio: prima il referendum "poi decideremo se voler diventare cittadini austriaci oppure se prendere un'altra via, magari da soli, in una nuova Europa delle regioni". Sugli attacchi ricevuti alla legge provinciale, taglia corto. "C'è qualcuno - dice - che in Italia non vuole smettere di dare importanza a nomi fascisti, chi alimenta impuntature nazionalistiche che non portano a nulla". Nella legge - ribadisce, riferendosi alla norma incriminata - è importante avere usato le parole che sono nello statuto dell'autonomia, dove si legge 'provincia di Bolzano': "Perché la parola Alto Adige non esiste su base provinciale e nella legge dello statuto autonomo si dice che esiste la regione della provincia di Bolzano e di Trento, lì non esiste Alto Adige, non si usa". "Noi - assicura - non abbiamo tolto niente agli italiani, né di identità né di mentalità, nella legge però si devono usare le parole corrette, anche da un punto di vista giuridico". La Costituzione viene violata? "Su base regionale esiste la parola Alto Adige, su base provinciale non esiste Alto Adige", conclude Tammerle.

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