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Zingaretti in Direzione, obiettivo nuova fase dem

14 ottobre 2019 | 19.36
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La proposta di una 'riforma radicale' del partito a 12 anni dalla nascita del Pd

(Fotogramma)
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"Una radicale riforma del partito". A 12 anni esatti dalla nascita del Pd, domani Nicola Zingaretti proporrà alla Direzione dem di entrare in una fase nuova. E un primo passo di questa 'radicale riforma' sarà anche il nuovo Statuto, elaborato dalla commissione presieduta da Maurizio Martina, tema all'odg della riunione. Organizzazione interna e non solo. L'altro punto principale della relazione del segretario domani, a quanto si apprende, sarà un'agenda Pd per il governo. Il Pd, è il senso della riflessione di Zingaretti, sarà "la forza più unitaria e leale dell'alleanza con una agenda che sarà per costruire e non distruggere". Quindi, nella relazione il segretario metterà in luce i primi 3 punti ottenuti in questo primo mese di governo: meno tasse sul lavoro, fondo green, asili nido e poi piano casa. Ora sarà il turno dell'autonomia e del Piano per il sud.

Il Cdm sulla manovra non c'è ancora stato, ma c'è soddisfazione tra i dem per come è andato il vertice della notte scorsa. "E' la manovra più di sinistra degli ultimi anni", sottolineano fonti Pd. E lo stesso Zingaretti oggi ne ha parlato: "Mi sembra che ci siano ottimi segnali, nonostante quello che si dica, perché si sta riuscendo a mettere in campo una manovra che aiuterà la competitività, l'equità e la giustizia del Paese".

Nella Direzione di domani non entrerà invece il tema della legge elettorale. La scorsa settimana si è fatto il punto in una riunione con Zingaretti per una ricognizione sulle possibilità in campo, un lavoro istruttorio appena iniziato. Né si parlerà di assetti. Nell'ultima Direzione il segretario aveva aperto anche alla richiesta della minoranza di Base Riformista che aveva chiesto di superare gli esiti dell'ultimo congresso visto che da marzo a oggi tutto è cambiato: il Pd è al governo con i 5 Stelle e c'è stata la scissione di Matteo Renzi.

Una prima concretizzazione di un nuovo assetto potrebbe esserci nella composizione della segreteria. Se ne è discusso in questi giorni in diversi contatti tra i vertici dem e l'area Lotti-Guerini. Ma non sono previsti annunci su questo punto. Per quanto riguarda lo Statuto, di certo verrà cambiato un punto caratterizzante, ma considerato superato, dello Statuto veltroniano: la fine della coincidenza tra segretario del Pd e candidato premier. Quello che invece resta confermato, come ha spiegato Martina nei giorni scorsi, sono le primarie per la scelta del segretario. Forse sarà già annunciata domani la data dell'assemblea nazionale, a novembre con ogni probabilità, che dovrà ratificare le nuove regole.

A novembre ci sarà anche un altro evento che, all'interno della fase nuova che Zingaretti vuole aprire, segnerà la caratterizzazione dal punto visto politico e culturale: la Costituente delle Idee a Bologna, la cui organizzazione è curata da Gianni Cuperlo. Mercoledì dovrebbe essere presentata in una conferenza stampa ad hoc con Zingaretti.

"Domani parleremo soprattutto di come dare speranza e fiducia a questo Paese. L'Italia ce lo chiede e soprattutto il Paese sta capendo che la cultura dell'odio è stata fallimentare", ha spiegato oggi Zingaretti a margine di uno degli impegni da presidente della Regione. "Occorre mettere in campo politiche ma soprattutto una classe dirigente in grado di parlare a questa Italia che soffre e vuole combattere. Tutto questo lo faremo all'interno di un'alleanza e noi ci saremo".

Il segretario Pd è tornato su due affermazioni, fatte venerdì sera a Otto e mezzo, che hanno fatto discutere. La prima è il progetto di un'alleanza politica con i 5 Stelle. Luigi Di Maio ha rinviato la questione ma Beppe Grillo invece nel suo intervento a Italia 5 Stelle a Napoli, ha fatto sponda. "A me fa piacere, ed è giusto. Ho sempre parlato -ha commentato Zingaretti- della necessità di aprire un processo, di non far scontrare le differenze, ma ricercare nel merito delle cose dei punti di incontro. E' normale che questo avvenga tra forze politiche che governano insieme. Poi si fanno sempre polemiche su tutto... welcome in Italy".

L'altra affermazione che ha creato un certo subbuglio è stata quella su Virginia Raggi. "Consiglio tutto il campo del centrosinistra di evitare polemiche, di concentrarsi a costruire un programma, una compagine e cercare figure che sono competitive per vincere", ha detto Zingaretti ricordando che il Pd è all'opposizione della giunta Raggi ed è impegnato a costruire un'alternativa. "Dentro una dura battaglia di opposizione che c'è stata e c'è, pensare anche all'alternativa per evitare che dopo la sindaca Raggi arrivi un'altra figura di sindaco magari che continui o faccia continuare il declino di Roma. Il Pd è impegnato per costruire l'alternativa e ridare finalmente a questa città una squadra efficiente".

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