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Berlusconi: "Creerò Altra Italia, federata a Forza Italia"

03 novembre 2019 | 16.17
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Il leader azzurro: "Da qui potrà nascere il mio successore"

Silvio Berlusconi (IPA/Fotogramma)
Silvio Berlusconi (IPA/Fotogramma)

“Penso alla creazione di due o tre nuclei di Altra Italia per ogni regione, prendendo anche il meglio delle liste civiche che si ispirano ai nostri valori. Una struttura giovane che si federi con Forza Italia senza ruoli di preminenza dell’una sull’altra. Da qui potrà nascere il mio successore”. Così Silvio Berlusconi nel nuovo libro di Bruno Vespa 'Perché l’Italia diventò fascista (e perché il fascismo non può tornare)', in uscita mercoledì 6 novembre, edito da Mondadori/Rai Libri.

E' realistico pensare ad una Lega nel Partito popolare europeo? ''Il tema non è l'ingresso nel Ppe, che non è all'ordine del giorno. Il tema è che la Lega in Europa deve scegliere da che parte stare. Se rimanere isolata in una posizione simile ai lepenisti francesi, quindi con una buona massa di voti ma senza esercitare alcun ruolo, oppure se portare le proprie idee e i propri valori, che sono sicuramente democratici, all'interno di una coalizione più vasta, nella prospettiva che dicevo poco fa del centrodestra europeo" dice il leader azzurro.

"Un centrodestra che naturalmente - ragiona ancora il Cavaliere - non può che avere come fulcro la più grande famiglia politica d'Europa, il Partito Popolare Europeo, che noi orgogliosamente rappresentiamo in Italia".

SALVINI - E se sia realistico un avvicinamento della Lega al Ppe, lo stesso leader del Carroccio, sempre nel libro di Vespa , dice: "No. Comunque sono curioso di sapere se il partito si sposterà su posizioni più vicine a quelle di Orban rispetto a quelle della Merkel''.

A Vespa che gli domanda se Alberto Bagnai e Claudio Borghi abbiano esagerato nello spaventare l'Europa con le loro dottrine anti-euro, ''hanno entrambi idee condivise da tanti economisti e premi Nobel - afferma il leader della Lega - ma nessuno di noi mette in discussione l'appartenenza all'Unione europea e non sono immaginabili scelte unilaterali sulla moneta, anche se non c'è dubbio che l'euro abbia favorito la Germania e danneggiato l'Italia. Stiamo cambiando le regole mettendo al centro il concetto di sovranità nazionale''.

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