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Renzi: "Porte aperte a Carfagna"

09 novembre 2019 | 12.54
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Il leader di Italia Viva apre anche ai dirigenti Forza Italia: "Non tiriamo per la giacchetta, approdo naturale per tutti. E' solo questione di tempo". La 'suggestione' di Forza Italia Viva

(Fotogramma)
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"Porte aperte a chi vorrà venire a questo progetto non da ospite ma da dirigente, vale per Mara Carfagna e altri dirigenti del suo partito". Lo dice Matteo Renzi, leader di Italia Viva, a Milano ospite de Linkiesta. "Ma noi - precisa - non tiriamo la giacchetta, Italia Viva è un approdo naturale per tutti, è questione di tempo". E ancora: "Ci sono parlamentari di Forza Italia molto seri che stanno riflettendo su cosa fare e mi auguro che già nei prossimi giorni possano aderire a gruppi di Italia Viva". Per Renzi, la sfida di Italia Viva è "lasciarsi contaminare, non essere il partitino di Renzi, che comunque è in doppia cifra". "Noi - spiega ancora - andremo a fare una cosa nuova, che sarà rivoluzionaria per la politica. Più persone ci saranno meglio sarà".

"Io penso che in questo paese c’è tanta bella gente che non accetta il giustizialismo, che porta qualcuno a entrare in parlamento con il cappio, come la Lega". Renzi parla anche di Maurizio Lupi: "Credo - dice - che questa classe dirigente debba chiedere scusa a Maurizio Lupi, massacrato per un’indagine nel 2015 finita in archiviazione". Al momento, sostiene, "siamo l’unica alternativa a un’Italia che vivacchia, meglio Italia Viva di un’Italia che vivacchia". E infatti, "chi ci ha attaccato all’inizio comincia a dire ‘però, questa Italia Viva’."

"C’è una parte di Fi - afferma - che non sta nel disegno sovranista, anche se annacquato. Non si sente a casa quando ci si astiene sulla Commissione Segre e quando a Piazza del Popolo marcia CasaPound". Secondo Renzi, "chi non è andato con Salvini al momento del massimo consenso non ci andrà ora. La casa della libertà non può essere CasaPound. Ci sono elettori che guardano con interesse al mercato politico e a quello che accadrà nei prossimi mesi".

"Oggi - insiste Renzi - bisogna costruire una cosa nuova che è ovvio che non si limita al centrosinistra, è un argine a tutti gli estremismi, lo ha capito anche Salvini che sta rincorrendoci, ci sarà gente che viene da mondi diversi, anche dalla destra. La politica seria è fatta di approfondimento, di studio, preferisco essere antipatico che essere incompetente". In un altro momento, Renzi ha spiegato che "non cercheremo di fare i piacioni ma qualcosa di utile per l’Italia, avremo gente di destra che si sente a casa sua".

"Andare a votare ora significa consegnare il Paese a Salvini, si chiama masochismo. Se il Partito Democratico e il M5S scelgono di andare a votare oggi di fatto disintegrano la propria rappresentanza in Parlamento", aggiunge il leader di Italia Viva parlando del "chiacchiericcio insopportabile di questi giorni". Chi voleva andare a votare qualche mese fa "per coerenza avrebbe trasformato l'Italia in una grande Umbria - ha spiegato -. Se qualcuno si alza e dice di andare a suicidarsi è accaduto con una setta in Texas, potrebbe accadere a grillini o al Pd ma non lo suggerisco, preferisco parlare di innovazione ed economia". 

Renzi ne è convinto, Italia Viva "crescerà molto. Se io leggessi i giornali - scherza - non mi voterei. La realtà è un’altra, è in atto un grande cambiamento nella politica italiana e sta provocando scossoni più di quello che sembra. Questo si vedrà nei prossimi mesi. E’ in corso un riposizionamento sulla destra e Salvini che è intelligente se ne è accorto", afferma ancora. Per questo, osserva, "ha fatto bene ad andare da Liliana Segre, è giusto. Ha fatto bene a dire che voterà Mario Draghi è che l’Europa è irreversibile. Da cittadino devo giudicare come passo in avanti quello che sta accadendo".

In più, "vedrete che a destra qualcosa si muoverà, noi cresceremo molto. Sanno perfettamente che qui c’è un popolo, c’è e crescerà. Si aprirà a esperienze diverse, dal centrodestra al Pd, emulerà ciò che ha fatto Macron negli anni scorsi. L’ha capito Salvini e la teme, non qualche mio ex compagno di partito".

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