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ArcelorMittal, fumata nera al tavolo con i sindacati

15 novembre 2019 | 17.31
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L'azienda: "Recesso in corso". Conte: "Violati gli impegni, ne risponderà in sede giudiziaria per ciò che riguarda il risarcimento danni". Procura di Milano apre inchiesta

(Fotogramma/Ipa)
(Fotogramma/Ipa)

Fumata nera per i sindacati dall’incontro al Mise con il governo e ArcelorMittal. La multinazionale, infatti, ha confermato le ragioni del recesso legate alla soppressione dello scudo penale mentre il governo non ha dato nessun segnale sul ripristino dello scudo penale. Ma Cgil, Cisl e Uil, "che non saranno mai complici dello spegnimento della più grande acciaieria europea", come hanno spiegato ad una voce sola, vogliono tentare ogni strada: per questo accanto ad una rinnovata mobilitazione hanno chiesto alla multinazionale di ritornare al tavolo e al governo di lavorare affinché questo sia possibile.

Procura di Milano apre inchiesta

"ArcelorMittal ha deciso di andarsene. Il recesso è in corso" ha detto l'ad di ArcelorMittal Italia, Lucia Morselli, che ha ribadito la volontà della multinazionale chiudendo l’incontro con Fim, Fiom e Uilm al Mise.

"ArcelorMittal si sta assumendo una grandissima responsabilità, in quanto tale decisione prefigura una chiara violazione degli impegni contrattuali e un grave danno all’economia nazionale. Di questo ne risponderà in sede giudiziaria sia per ciò che riguarda il risarcimento danni, sia per ciò che riguarda il procedimento d’urgenza" ha scritto su Facebook il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a proposito della decisione annunciata dalla multinazionale di spegnere gli altiforni di Taranto.

"È stato depositato il ricorso ex art.700 cpc al fine di fermare il depauperamento di un asset strategico del nostro sistema industriale come lo stabilimento ex Ilva di Taranto - ha scritto il premier - Il governo non lascerà che si possa deliberatamente perseguire lo spegnimento degli altiforni, il che significherebbe la fine di qualsiasi prospettiva di rilancio di questo investimento produttivo e di salvaguardia dei livelli occupazionali e la definitiva compromissione del piano di risanamento ambientale". "Ben venga - ha sottolineato Conte - anche l’iniziativa della Procura di Milano che ha deciso di intervenire in giudizio e di accendere un faro anche sui possibili risvolti penali della vicenda", legata alle decisioni di ArcelorMittal sugli stabilimenti ex Ilva.

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