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Fonti Palazzo Chigi: "Salvini mente sul Mes"

18 novembre 2019 | 20.15
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Durissima replica alle accuse mosse dal leader della Lega su una presunta revisione del 'Meccanismo europeo di stabilità'

(FOTOGRAMMA)
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Durissima replica di Palazzo Chigi alle accuse mosse da Matteo Salvini su una presunta revisione del Mes, acronimo del 'meccanismo europeo di stabilità'. "La Presidenza del Consiglio ha l’obbligo di chiarire le notizie infondate e false diffuse, anche oggi, dal senatore Matteo Salvini. Innanzitutto, la revisione del Trattato sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) non è stato ancora sottoscritto né dall’Italia né dagli altri Paesi e non c’è stato ancora nessun voto del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, o degli altri Capi di Stato e di governo europei sul pacchetto complessivo di questa riforma. In definitiva, nessuna firma né di giorno né di notte" puntualizzano, piccate, fonti di Palazzo Chigi.

"La sottoscrizione è calendarizzata per il prossimo mese di dicembre e il ministro dell’Economia Gualtieri ha già chiarito, per iscritto - viene inoltre precisato - la sua disponibilità a riferire alle Camere l’avanzamento dei lavori e a illustrare nel dettaglio i contenuti della riforma, anche con riguardo all’intero pacchetto. Si ricorda che, in ogni caso, il Parlamento ha un potere di veto sull’approvazione definitiva della revisione Trattato Mes e avrà modo di pronunciarsi in sede di ratifica, quindi prima di ogni determinazione finale in merito alla sua entrata in vigore".

E ancora: "Il fatto che il senatore Salvini scopra solo adesso l’esistenza" di un negoziato sul Mes, il trattato che regola il meccanismo europeo di stabilità, "è molto grave. Denota una imperdonabile trascuratezza per gli affari pubblici. Chi pretende di guidare l’Italia senza premurarsi di studiare i dossier dovrebbe quantomeno evitare di diffondere palesi falsità. Con la propaganda intrisa di menzogne non si curano certo gli interessi dei cittadini italiani" dicono le fonti.

"Il senatore Salvini, all’epoca era vicepresidente del Consiglio dei ministri nonché ministro dell’Interno - rimarcano da Palazzo Chigi, entrando a gamba tesa sulla polemica - e avrebbe dovuto prestare più attenzione per l’andamento di questo negoziato, tanto più che l’argomento è stato discusso in varie riunioni di maggioranza, alla presenza di vari rappresentanti della Lega (viceministri all’Economia e presidenti delle Commissioni competenti)".

"Si ricorda - puntualizzano le stesse fonti - che il presidente Conte ha riferito alle Camere il 19 giugno scorso, accogliendo la risoluzione parlamentare che impegnava il governo ad esprimere una valutazione finale sul negoziato soltanto all’esito della definizione dell’intero pacchetto di riforme che, oltre alla revisione del MES, prevede la creazione di uno strumento di bilancio per la competitività e la convergenza nell’Eurozona (Bicc) e l’approfondimento dell’Unione bancaria".

"Coerentemente con questo indirizzo del Parlamento, il 21 giugno scorso il presidente Conte ha insistito perché fosse inserito, nelle comunicazioni finali dell’Eurosummit, un chiaro riferimento a proseguire la revisione del trattato promuovendo le differenti riforme in base ad una 'logica di pacchetto'".

"A seguito di questo intervento e dell’intenso confronto che ne è seguito, nel testo delle comunicazioni finali dell’Eurosummit è stata inserita la seguente formula: '…invitiamo l’Eurogruppo in formato inclusivo a proseguire i lavori su tutti gli elementi di questo pacchetto globale'; formula, questa, che non compariva nel testo precedente. Il giorno stesso, 21 giugno, dopo la conclusione dei lavori dell’Eurosummit - precisano le stesse fonti - il testo delle comunicazioni finali è stato pubblicato sul sito del Consiglio europeo (www.consilium.europa.eu)".

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