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La svolta 'cinese' di Grillo, quando il garante 5 Stelle attaccava Pechino

25 novembre 2019 | 17.01
LETTURA: 5 minuti

Oggi il Blog nega la repressione degli Uiguri ma un tempo criticava la repressione in Tibet e la censura web

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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di Antonio Atte
"La Cina nella nuova era"; "Cina e India stanno rendendo la terra più verde"; "La Cina inaugura il ponte sul mare più lungo del mondo"; "La Cina accelera sugli aumenti salariali per diminuire il risparmio precauzionale"; "Cina: agevolazioni fiscali per incoraggiare l'innovazione". E ancora: "Alleviare e sconfiggere la povertà in Cina: Il caso dello Yunnan"; "In Cina sul mercato le prime auto senza guidatore"; "I 5 pilastri del successo economico cinese"; e tanto altro ancora. Il Blog di Beppe Grillo parla sempre di più 'mandarino' e questi sono solo alcuni titoli dei post, incentrati sul tema Cina, apparsi l'ultimo anno sul sito del fondatore del Movimento 5 Stelle, che un tempo non risparmiava feroci critiche al governo cinese.

Un 'legame', quello tra il garante pentastellato e la superpotenza guidata da Xi Jinping, suggellato dalla doppia visita 'top secret' all'ambasciata di Pechino, a Roma, dello scorso weekend. "Un piacevole incontro ieri con l'Ambasciatore della Cina Li Junhua. Gli ho portato del pesto e gli ho detto che, se gli piacerà, dovrà avvisarmi in tempo perché sarei in grado di spedirne una tonnellata alla settimana, sia con aglio che senza, per incoraggiare gli scambi economici!", ha scherzato Grillo su Facebook. Ma la battuta non è piaciuta a Fratelli d'Italia e Lega. "Sono colpito dai suoi incontri con l'ambasciatore cinese e i frequenti viaggi di Di Maio in Cina. E per contro, stanno zitti sulla situazione di Hong Kong", attacca Matteo Salvini.

L'ultima polemica ha riguardato l'articolo del docente Fabio Massimo Parenti - rilanciato di recente da beppegrillo.it - in cui vengono minimizzate le notizie sulle violenze dell'esercito cinese nello Xinjiang, regione dove vive la minoranza musulmana degli Uiguri. Per il professore universitario si tratta solo di una "campagna mediatica sui diritti umani volta a screditare l'operato del governo cinese" e "non vi sono corrispondenze reali alle accuse di repressione, se non addirittura di 'genocidio culturale'". Ma basta effettuare una ricerca sul Blog del comico per scovare un articolo, risalente a dieci anni fa, dal tono diametralmente opposto. "La Cina sta risolvendo in modo brillante il problema della sovrappopolazione. Diecimila uiguri sono scomparsi in una notte. Una media cittadina italiana. Che fine hanno fatto diecimila persone?", si chiedeva Grillo il 29 luglio 2009.

"Le ipotesi - scriveva il fondatore del M5S - sono molte. Dal rapimento collettivo da parte degli alieni, a un'invasione di vampiri, a una gita nelle carceri cinesi, a uno sterminio di massa, stile Fosse di Katyn in Polonia nella seconda guerra mondiale. Nessuno lo sa. Lo Xinjiang però può ora ospitare 10.000 nuovi cinesi. E' lo spazio vitale che avanza…". In un altro articolo, sempre del 2009, Grillo invocava l'embargo dei prodotti cinesi, dal momento che Pechino - scriveva allora il comico - "è responsabile del 72% delle esecuzioni capitali nel mondo nel 2008: 1.718 su 2.390" e "sta applicando in modo scientifico la censura su Internet". In un post scriptum Grillo aggiungeva: "Il video sull'occupazione del Tibet di questo post viene oscurato di continuo da zelanti personaggi. Io lo ripubblicherò ogni volta. Non perdete tempo con la Rete. Quello che succede in Tibet lo sa tutto il mondo".

Bisogna andare indietro nel tempo per scovare un altro post - questa volta del 2005 - particolarmente critico verso Pechino. "La Cina, oggi paradiso dei nostri imprenditori, sarà domani meta dei consulenti dei governi che vorranno capire come controllare i cittadini attraverso la Rete", l'oscura profezia del garante M5S.

"In Cina esportiamo i diritti civili e non le nostre industrie. Chi sa di cosa parlerà oggi Prodi in Cina...", si domandava Grillo in un articolo del 22 maggio dello stesso anno. Nel 2006 invece l'ex leader M5S tuonava contro il Comitato Olimpico Internazionale: "La Cina non ha alcun rispetto per i diritti umani, perché celebrarvi i Giochi?". E' più recente (3 marzo 2016) un comunicato del gruppo M5S Senato sui diritti umani in Tibet, rilanciato ancora dal Blog: "I diritti umani sono negati. Ogni giorno uomini e donne lottano per conservare la propria identità e la propria dignità contro la repressione e la violenza senza fine del regime coloniale cinese".

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