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Ue, presidente Verdi: "Rapporti con Casaleggio problema numero uno con M5S"

26 novembre 2019 | 12.14
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Lamberts: "Vogliamo che i partiti vengano gestiti democraticamente"

Philippe Lamberts (IPA/Fotogramma)
Philippe Lamberts (IPA/Fotogramma)

I rapporti tra la Casaleggio Associati e il MoVimento 5 Stelle sono "piuttosto strani" e costituiscono "il problema numero uno" nel dialogo in corso tra i Verdi nel Parlamento europeo e gli eurodeputati pentastellati, attualmente tra i Non Iscritti, in vista di un loro eventuale ingresso nel gruppo ecologista. Lo sottolinea il copresidente Philippe Lamberts, in conferenza stampa a Strasburgo, dove è in corso la sessione plenaria.

"Vogliamo che i partiti vengano gestiti democraticamente" aggiunge, sottolineando che ai Verdi piacerebbe "vedere evoluzioni" nel Movimento 5 Stelle, in direzione di un "partito più tradizionale". E "vogliamo - afferma Lamberts - che i partiti vengano gestiti democraticamente. E in effetti i legami tra la Casaleggio Associati e i Cinquestelle sono piuttosto strani. Ed è quello che diciamo ai nostri interlocutori dei Cinquestelle. Voglio dire, i Verdi tedeschi hanno società che forniscono loro servizi?".

"Sicuramente - continua - non fanno tutto internamente, e magari danno in outsourcing l'It a società specializzate, ma queste società hanno contratti di fornitura con il partito e non hanno nulla a che fare con la governance del partito. Si può dire altrettanto della Casaleggio Associati? Assolutamente no".

"Questo è il problema numero uno - prosegue - e non è il solo, che abbiamo con la maniera con cui funzionano i Cinquestelle. Non sai mai, in realtà, chi decide nel partito. I Verdi tedeschi hanno il loro congresso e sappiamo che è il congresso che decide, che elegge i capi e che stabilisce la linea del partito".

"E' quello - prosegue il copresidente del gruppo ecologista - che ci attendiamo da ogni partito verde. Sappiamo che questo è un problema: ci piacerebbe vedere i Cinquestelle evolversi verso un partito direi più tradizionale. So che 'tradizionale' viene spesso criticato come aggettivo, ma a volte ci sono buone ragioni per avere delle tradizioni".

"E a me - dice ancora - piacciono le tradizioni democratiche. Questo è quello che serve. Collaboriamo con i Cinquestelle su molte cose" ma "nell'ultima seduta c'è stata una delusione, come sapete, sulla risoluzione sulla ricerca e soccorso". E "non siamo riusciti a capire - spiega - per quale motivo i Cinquestelle si sono astenuti sulla risoluzione, cosa che ha contribuito ad affossarla".

"Francamente - continua Lamberts - le ragioni che sono state addotte" dai Cinquestelle per motivare l'astensione "non ci sono sembrate molto chiare, perché gli emendamenti utilizzati per giustificare l'astensione erano o irrilevanti oppure erano rilevanti". Ma "per la ragione sbagliata - prosegue - perché se questo è stato fatto per proteggere i decreti Salvini, che sono all'esatto opposto di quello che pensiamo noi, allora è un grandissimo problema". Quindi, aggiunge, "ancora una volta, continueremo a collaborare sulle materie di comune interesse con i Cinquestelle, ma ci piacerebbe vedere evoluzioni nel partito. Non tanto nel Parlamento europeo, ma in Italia. E' lì - sottolinea - che vediamo i problemi grossi".

Inoltre, riferendosi alle argomentazioni pubblicate sul blog di Beppe Grillo sulla situazione nello Xinjiang, dove il governo cinese ha imprigionato oltre un milione di uiguri, secondo quanto riportato dai media internazionali, sono "ingiustificabili", dice ancora il copresidente del gruppo dei Verdi.

"Per prima cosa - risponde Lamberts - non è uno scandalo incontrare un ambasciatore cinese ma in generale è per avere una discussione piuttosto muscolare, dal nostro punto di vista. Si può giustificare quello che succede nello Xinjiang? Evidentemente no, è l'opera di una dittatura che sta imprigionando in maniera massiccia i suoi cittadini".

"Giustificare gli abusi di un regime come quello cinese che invece di evolvere verso il buon senso - continua Lamberts - evolve verso una fossilizzazione della dittatura, francamente, è ingiustificabile". E "se Grillo fa questo, chiaramente non è un argomento che possa attirare la simpatia dei Verdi, per esprimermi pudicamente".

Le considerazioni sulla situazione nello Xinjiang, nelle quali si ricordano tra l'altro gli attentati di matrice estremista avvenuti negli ultimi anni nella provincia dell'ovest cinese, sono contenute nei post firmati da Fabio Massimo Parenti, professore associato alla 'China Foreign Affairs University' di Pechino, e pubblicati sul blog di Grillo, ma non sono state pronunciate direttamente dal comico genovese, il quale ha invece incontrato l'ambasciatore cinese Li Junhua a Roma.

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