L'ex ministro del Bilancio denuncia: "Sottratti 750 miliardi di euro agli investimenti pubblici. I concessionari? Responsabilità è sempre dello Stato"
"Questo Paese da 25 anni e forse più non è più manutenuto". Lo ha detto l'ex ministro Dc Paolo Cirino Pomicino, ospite questa mattina di Coffee break su La 7. "La spesa in conto capitale nel bilancio dello Stato dal 1991 in poi si è ridotta di 2 punti percentuali. Gli investimenti pubblici vanno oggi dal 2 al 3 per cento del prodotto interno lordo. Negli anni Ottanta erano del 5 per cento. Due punti in meno per 25 anni: ogni punto sono 15 miliardi di euro, significa 750 miliardi di euro che noi in 25 anni abbiamo sottratto alla manutenzione del Paese e agli investimenti ulteriori. La politica è una scienza abbastanza esatta: se tu togli 750 miliardi dagli investimenti pubblici, finisci per togliere, come è accaduto a Venezia che, tolto il magistrato delle acque dal 2014, si è bloccata tutta la finanza che veniva data al Comune di Venezia per la gestione autonoma della città sotto il profilo delle fogne".
Per quanto riguarda poi i concessionari che non hanno svolto le manutenzioni di loro competenza, Cirino Pomicino spiega come la responsabilità torni in qualche modo sempre in capo allo Stato. "Il rapporto tra concedente e concessionario - afferma l'ex ministro del Bilancio e della Funzione pubblica, nessuno lo conosce: il concedente, cioè lo Stato, ha la golden share dell'attività del concessionario. In parole povere - spiega Cirino Pomicino - il piano finanziario annuale di ogni concessionario viene approvato dal ministero dei Lavori Pubblici il quale è micragnoso perché qualunque tipo di investimento ulteriore poi si trasferisce nel tempo sulla tariffa, sul pedaggio".