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Il sindaco di Bibbiano: "In poche ore trasformato in orco"

04 dicembre 2019 | 17.50
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Lettera di Andrea Carletti: "Insulti e minacce di morte alla mia famiglia". I legali del primo cittadino dem: "Violenta campagna mediatica, ora chiarezza". Ira Pd: "Borgonzoni chieda scusa"

(FOTOGRAMMA)
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di Silvia Mancinelli
"27 giugno - 3 dicembre 2019: un periodo che difficilmente dimenticherò, durante il quale ho toccato da vicino il significato vero, profondo della parola libertà. Il giorno dopo una delle tante serate trascorse in Comune vieni svegliato e in poche ore, dalle Alpi alla Sicilia, diventi il mostro, l'orco di Bibbiano". Andrea Carletti, sindaco di Bibbiano al centro dell'inchiesta 'Angeli e Demoni', inizia così la sua lunga lettera dopo la revoca dell'obbligo di dimora. "La tua pagina Facebook è sommersa da insulti e minacce di morte rivolte non solo a te ma alla tua famiglia, a tuo figlio. Insulti e minacce di morte - scrive - che riempiono anche le pagine social di 'autorevoli' figure istituzionali a livello nazionale".

"Il Procuratore Mescolini il giorno dopo, in occasione della conferenza stampa, chiarisce la mia posizione ma la verità sembra interessare a pochi. Ormai la macchina del fango è partita - continua il sindaco dem - un mix di falsità, odio, ignoranza, ipocrisia con tanti obiettivi ma non sicuramente quello della verità e del bene dei minori. Dopo pochi giorni la sentenza di condanna era già stata emessa: i vili barbari del web chiedevano 'in nome del popolo' il pubblico linciaggio degli indagati, Sindaco in testa, se poi il sindaco è del Pd ancora meglio".

E ancora: "È stata dura, durissima reggere un clima così pesante, così violento, è stata una sofferenza incredibile vedere ogni giorno gli attacchi indegni di un Paese civile nei confronti dei bibbianesi, della comunità di Bibbiano. Ma la consapevolezza di avere sempre operato con onestà e correttezza - va avanti Carletti - e il sostegno di tanti bibbianesi, di tantissime persone, della mia comunità politica e la straordinaria reazione della mia giunta e dell'intero consiglio comunale, mi hanno dato la forza per non mollare. Lo so è solo un primo passo, ma riassaporare dopo 5 mesi il gusto della libertà è una sensazione indescrivibile".

"Da domani ritornerò al silenzio, non perché non abbia delle cose da dire, anzi; ma per il doveroso rispetto di chi sta ancora conducendo le indagini e soprattutto delle famiglie e dei minori coinvolti. Affronterò, insieme ai miei avvocati, che ringrazio, le prossime fasi giudiziarie come ho sempre fatto dall’inizio, a schiena dritta e con piena fiducia di veder presto riconosciuta la mia estraneità rispetto alle presunte irregolarità amministrative che mi vengono contestate".

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