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Sequestro Sossi, ex Br Franceschini: "Io carnefice, lui vittima"

06 dicembre 2019 | 18.08
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"Furono 33 giorni all'inizio molto tesi, poi capì che non rischiava la vita"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

di Francesco Saita

"Mi dispiace, non ne sapevo nulla, sarà morto di vecchiaia, penso avesse una certa età". Alberto Franceschini, ex capo delle Brigate Rosse, con l'AdnKronos commenta così la scomparsa dell'ex giudice genovese Mario Sossi, avvenuta oggi nel capoluogo ligure.

Morto Mario Sossi, l'ex giudice sequestrato da Br

Sossi fu rapito il 18 aprile del 1974 a Genova da un commando brigatista, guidato dallo stesso Franceschini, fondatore delle Br, e Mara Cagol, compagna di Renato Curcio. "E' una storia di 50 anni fa - dice Franceschini -. Una storia dove ognuno ha fatto la sua parte: io come carnefice e lui come vittima".

Franceschini ricorda la detenzione di Sossi: "Furono 33 giorni agli inizi molto tesi, ma poi, nel corso del sequestro la cosa andò a scemare, lui capì che non era in pericolo di vita". "Addirittura - quando lo liberammo a Milano - si dovette pure difendere dal sospetto di Dalla Chiesa, che pensò fosse diventato nostro complice, per il grado di dialogo che ci fu con noi quando era nelle nostre mani".

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