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Conte: "Bonus per pagamenti digitali fino a 2.000 euro"

17 dicembre 2019 | 19.42
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Il presidente del Consiglio: "Offriremo un ampio ventaglio di pagamenti digitalizzati". Sul fisco: "100 miliardi da lotta a evasione". E sul governo: "Meglio Lega o Pd? Più confortevole ora". Con Grillo? "Sintonia totale"

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"Credo che arriveremo a far trovare nei conti correnti fino a 2mila euro base come superbonus per i pagamenti digitali. Offriremo un ampio ventaglio di pagamenti digitalizzati". Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ospite a 'DiMartedì'. "Abbiamo un programma di governo riformatore ben articolato". E quando gli viene chiesto se si senta meglio con la Lega o con il Pd al governo, risponde: "Senza scontentare nessuno, mi sento più confortevole con questo esecutivo".

"Sicuramente mi sento più confortevole, più consono in questo programma, avverto maggiore consonanza" ribadisce. "Il mio cuore batte a sinistra? E' vero, mi sono formato nel cattolicesimo democratico" aggiunge Conte, che sottolinea: "Destra e sinistra sono un po' superati come schematismo ideologico del Novecento. E' chiaro che in questo contesto si è creata una polarizzazione tra la proposta delle forze di opposizione e quella delle forze di maggioranza".

Di là c'è la destra e di qua cosa c'è? "Chiamatelo come volete - risponde - è un problema di classificazione? Centrosinistra? Ma questo richiama a vecchie formule". Intanto "stiamo conducendo un'azione di governo molto incisiva". E, a proposito del 2019, "è stato un anno impegnativo".

"Con Grillo ci ho parlato qualche volta e l'ho visto molto consapevole e su questo c'è molta sintonia: che questa è un'occasione storica per rendere l'Italia più verde e più digitale, per migliorare questo Paese" dice Conte.

"Non introdurremo nuove tasse. Se in 100 giorni abbiamo 23 miliardi, in un anno intero quanto troveremo? Anche perché abbiamo messo in piedi una lotta all'evasione che porterà molto: il tesoretto italiano sono 100 miliardi" dice Conte. "Senza andare ad aggravare cittadini onesti".

"E' un linguaggio che non mi appartiene" dice poi il premier sui toni di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. "Mi batterò per un linguaggio garbato, non possiamo chiedere rispetto a cittadini se non diamo rispetto con le parole". E "non ho mai insultato Salvini" precisa il premier, aggiungendo che "il suo consenso sta scemando. Da cosa lo vedo? Dai sondaggi".

"Io credo che quando c'è una macchina comunicativa che è molto aggressiva, anche nel linguaggio, e quindi spinge molto sulle paure delle persone e quando si soffia su quel vento, il vento si gonfia ma poi si sgonfia: è una parabola storica". Sulle prossime elezioni regionali, "cosa voterei in Emilia Romagna? Sicuramente non voterei centrodestra".

"Semplicemente dallo spread che si è abbassato ricaviamo 7 miliardi per l'anno prossimo - dice poi Conte a 'DiMartedì' -. Non erano le mie le dichiarazioni che hanno fatto salire lo spread ma di chi giocava dentro e fuori dall'euro".

"Renzi ha detto che il bicchiere è mezzo pieno... lo vedrà traboccante da qui al 2023" dice il premier sulle parole del leader di Italia Viva alla fiducia sulla manovra. E "il confronto con le forze politiche di maggioranza lo faremo a gennaio". La legislatura arriva al 2023? "Io confido di sì, confido che nessuno voglia interrompere questa opportunità. Alcuni parlamentari sono passati all'opposizione? Mi sembra assurdo, se vuoi cambiare le cose fallo qui, con noi". Poi racconta: "Alle Europee ho votato M5S".

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