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Governo, Zingaretti: "Conte è un alleato del Pd"

22 dicembre 2019 | 15.21
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Per il segretario dem, "se un presidente che prima stava di là, ora dice 'sto meglio nel campo del centrosinistra' per me è un fatto positivo"

(Fotogramma)
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"Conte non è nel Pd, è un alleato del Pd". Lo dice a Mezz'ora in più il segretario del Pd Nicola Zingaretti. "Se un presidente che prima stava di là, ora dice 'sto meglio nel campo del centrosinistra' per me è un fatto positivo", prosegue Zingaretti, che aggiunge: "Io ero contro il fatto che Conte fosse premier ma nel momento che c'è lui abbiamo il dovere di governare insieme e al meglio". E ancora: "Non è che regalo il Pd a Conte, ma dobbiamo costruire un campo alternativo a Salvini. Abbiamo il dovere etico e morale di fermare queste destre con il buongoverno".

Per Zingaretti "se non si tiene alta l'asticella della qualità di questo governo, può diventare un pasticcio". "Il governo vada avanti ma deve ricostruire la fiducia nel Paese" e questo deve farlo "anche combattendo il costo dell'incertezza", aggiunge.

Da qui l'aèèello agli alleati a mettere da parte le divisioni all'interno delle maggioranza. "Basta con gli avversari, bisogna ricostruire una prospettiva di alleanza. Basta polemiche, costruiamo un'agenda condivisa e realizziamola", dice il leader dem, che si augura che l'agenda di governo "sia un programma non di titoli ma di provvedimenti e di azione. Se dobbiamo far finta, lasciamo stare". "E' da matti far parte di un governo e picconarlo tutti i giorni", sostiene.

Nel corso dell'intervista, il segretario del Pd ha anche parlato del 'caso Autostrade', sottolineando che "la norma inserita ieri nel Milleproroghe "non credo che sia primo passo verso la revoca" delle concessioni autostradali "ma rende più forte la dimensione pubblica nei rapporti con i concessionari". "Se lo Stato trova delle forme per essere più autorevole nelle trattative io lo vedo come un fatto positivo", dice.

A proposito del Piano Innovazione, Zingaretti spiega che "ieri è arrivato in Consiglio dei ministri un testo che tratta cose delicatissime, che andava verificato prima sul merito. Doveva esserci un confronto che non c'è stato. Ha fatto bene Franceschini a sospendere e chiedere di entrare nel merito".

Infine sulla legge elettorale, Zingaretti afferma che "noi siamo gli unici al tavolo a spingere per un maggioritario a doppio turno, ma la priorità è togliere di mezzo questa pessima legge elettorale".

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