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Renzi: "Dare lavoro, non reddito cittadinanza"

17 gennaio 2020 | 10.05
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"Italia Viva oltre la soglia del 5%, non so se M5S riuscirà a superarla"

(Fotogramma)
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"Dare lavoro alla gente, non il reddito di cittadinanza, questa è la nostra proposta". Così Matteo Renzi, intervistato da Radio Capital.

Il leader di Italia Viva parla anche di immigrazione. "I decreti sicurezza? Il peggiore non è il numero due, ma l'uno, dove si è messo in crisi il sistema di integrazione, tagliando i fondi ai comuni e a Sprar, quelli per insegnare l'italiano, per integrarsi" sottolinea Renzi. "E' importante modificare i decreti - scandisce - l'elemento da introdurre è il problema immigrazione complessivo, se noi consentiamo alla Turchia di divenire partner fondamentale in Libia, facciamo un autogol gigantesco, per Eni ma anche per il dossier Mediterraneo".

"Noi diamo una mano a Salvini? Ma dai, spero che Nicola non abbia detto queste cose" dice poi Renzi, parlando a Radio Capital. "Mi sento costantemente con Bonaccini, la cui lista farà un bel risultato. Bonaccini è l'emblema del governo, a differenza di Emiliano in Puglia, che è l'emblema del cattivo governo", aggiunge l'ex premier.

Riguardo alla sentenza di ieri della Corte Costituzionale sul referendum, Renzi dice che "le dichiarazioni di Salvini lasciano il tempo che trovano, sulla legge elettorale non credo si possa parlare di furto di democrazia. Io avevo un'opinione, giudicata negativamente nel referendum del 2016: per me serve un sistema a doppio turno e chi vince al ballottaggio governa per cinque anni".

"Ora - continua parlando del dibattito sulla legge elettorale - che ci sia un sistema tedesco, che ci sia il Mattarellum... a me va bene tutto. Non sono appassionato perché nessuna di queste, da sola, permette al cittadino di scegliere un governo per 5 anni. L'unica soluzione era il ballottaggio con una Camera sola, ma purtroppo è andata come è andata".

"Lo sbarramento al 5% non è un problema per Italia Viva", continua l'ex premier. "Sulla base della legge elettorale cambiano anche le modalità di presentazione: già adesso i partiti e i movimenti dell'area riformista, di gente che ha creduto nei nostri governi e che ha uno sguardo meno a sinistra del Pd, sono oltre il 10%. Andremo a doppia cifra. Faremo tranquillamente il 5% nelle elezioni", conclude, "ma non so se il M5S farà il 5% in Emilia, in Toscana e poi nelle varie elezioni".

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