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Bonaccini a M5S: "C'è voto disgiunto, mettete croce su mio nome"

24 gennaio 2020 | 21.53
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Il candidato del centro sinistra chiude campagna a Forlì: "Siete tre volte di più di quanti erano a Ravenna da Salvini, Berlusconi e Meloni"

Bonaccini a M5S:

Chiedere il voto disgiunto agli elettori M5S? “Sì, è una possibilità perché si può votare il proprio partito o movimento di riferimento e dare un senso alla propria identità e mettere una croce sul simbolo del partito che si preferisce, ad esempio il Movimento 5 stelle. Però, siccome il M5S con questa legge elettorale - che è a turno secco e la notte del voto, chi ha un voto in più vince..- , non potrà mai vincere, chi pensa che non sia indifferente vinca io o la mia avversaria può mettere la croce sul nome del presidente. Quindi un voto al M5S e un'altra croce su Stefano Bonaccini". Lo ha detto il candidato presidente dell'Emilia Romagna del centrosinistra Stefano Bonaccini nel corso di 'Sono le venti' sul Nove, condotto da Peter Gomez.

Bonaccini ha chiuso la campagna elettorale a Forlì, al PalaGalassi dove in platea sventolano le bandiere di Pd, Italia viva, +Europa e delle liste che lo sostengono. In prima fila, tra gli altri Paola De Micheli, molto applaudita al suo arrivo, e Vasco Errani. A 'scaldare' la platea, prima del comizio del governatore, ci hanno pensato Mirko Casadei e soprattutto Alberto Bertoli, che tra un successo suo e quello del padre Pierangelo ('A muso duro') ha intonato una versione di 'Bella ciao' che il pubblico ha cantato a squarciagola.

"Siete tre volte di più di quanti erano a Ravenna da Salvini, Berlusconi e Meloni", ha detto Stefano Bonaccini nel suo intervento, sottolineando che "in questi giorni c'è stato chi è andato a squillare i citofoni e agitare paure: Salvini è il migliore a descrivere i problemi e il peggiore per risorverli, ma armare i cittadini è la resa dello Stato davanti ai delinquenti e non è la nostra idea di società". "Cosa ha fatto Salvini per il Pilastro? Ha tolto i fondi del governo precedente, quando era ministro, per la riqualificazione delle periferie, non ha pagato gli straordinari alle forze dell'ordine", ha aggiunto, ricordando che "noi abbiamo proposto asili nido in prospettiva gratuiti per tutti e la Lega ha risposto che vogliono dare più soldi alle donne per stare a casa a lavorare: siamo al Medioevo".

Bonaccini insiste: "Hanno detto, ci prenderemo l'Emilia Romagna. Non ti prendi un bel niente, l'Emilia Romagna è dei suoi cittadini non è di un partito". Quanto a Bibbiano, "mi avevano avvisato della macchina del fango, ci hanno provato anche con me ma non ho paura, ma mi spiace per la comunità di Bibbiano che non merita il fango e di essere gettata al pubblico ludibrio". "E' stata una bella campagna elettorale, con delle belle piazze. Un abbraccio alle Sardine, hanno dato una grande dimostrazione di come si fa", ha infine concluso.

Poco prima del governatore è infine salito sul palco Gene Gnocchi travestito da Bonaccini: "Avete riempito il Palasport, ho dovuto citofonarvi uno a uno...", ha detto Gnocchi/Bonaccini aggiungendo: "Qui in Emilia Romagna troverebbe lavoro anche Di Maio". Gnocchi, che non ha risparmiato frecciate neanche a Nicola Zingaretti ("è vivo? Davvero? Avevo altre informazioni"), ha strappato gli applausi: "Da lunedì mi dedicherò al rifacimento del manto stradale: asfalterò la Borgonzoni".

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