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Prescrizione, stop a ddl Costa: Italia Viva vota con opposizione

19 febbraio 2020 | 16.37
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Con 24 voti contro 23. Pd: "Così Italia Viva mina l'esecutivo. Il deputato azzurro denuncia violazione: "Impedito voto a Colucci". La presidente della commissione Giustizia Businarolo: "Non era stato designato sostituto". Fico: "Mi riservo di verificare"

Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA
Immagine di repertorio (Fotogramma) - FOTOGRAMMA

La commissione Giustizia della Camera ha approvato l’emendamento soppressivo del ddl Costa. La votazione è finita 24 a 23, determinante il voto della presidente Businarolo.

Come già accaduto a gennaio, Italia Viva ha votato contro. A favore il resto della maggioranza: Pd, M5S e Leu. La proposta Costa andrà all'esame dell'aula di Montecitorio con il parere contrario della commissione.

''Poco fa in commissione giustizia alla Camera Italia Viva ha votato ancora una volta insieme alle opposizioni, compiendo l'ennesima provocazione nei confronti del governo", dice in una nota il vicecapogruppo del Pd alla Camera dei Deputati, Michele Bordo. "L'emendamento della maggioranza alla legge Costa è passato per un voto e solo grazie alle assenze di due colleghi del gruppo misto. Questa guerriglia quotidiana di Renzi è diventata ormai insopportabile perché mina alla base la tenuta del Governo, con il rischio di conseguenze pesanti per il Paese". "Una cosa è certa: in questo modo è davvero complicato andare avanti. Italia Viva chiarisca subito la sua posizione perché non è possibile stare contemporaneamente all'opposizione e al Governo. Per quanto ci riguarda, non saremo disponibili a tollerare ancora per molto questa situazione. Renzi si assuma le responsabilità di fronte al Paese se ha deciso di favorire il ritorno di Salvini e della destra".

In commissione Giustizia nel voto sull'emendamento soppressivo al ddl Costa "c'è stata un violazione pesantissima del regolamento", denuncia dal canto suo in aula alla Camera lo stesso Enrico Costa. Il deputato azzurro ha detto che Fi si rivolgerà al presidente della Camera, Roberto Fico, sulla vicenda. "Il voto è finito 24 a 23 a favore della soppressione. Se fosse finito 24 a 24 la soppressione sarebbe stata negata e il governo sarebbe andato sotto. Non è stato consentito di votare, con una interpretazione folle, all'onorevole Colucci che aveva la delega del presidente del Misto. Presidente - ha detto Costa a Fico che stava presiedendo l'aula - le chiedo di analizzare gli atti e chiederemo di essere ricevuto da lei. La presidente Businarolo si è macchiata di un atto grave. Da parte nostra, consideriamo quanto accaduto una lesione pesantissima".

"Mi riservo di verificare". Così il presidente della Camera, Roberto Fico.
"La commissione Giustizia ha respinto la proposta Costa sulla prescrizione. Il voto è stato accompagnato da intollerabili polemiche sulla procedura. Infatti, la questione delle sostituzioni dei deputati non può essere usata strumentalmente: prima del voto di oggi ho svolto una verifica delle presenze e ho dovuto prendere atto del fatto che il deputato Colucci non era stato designato sostituto. Le opposizioni farebbero bene a misurare con più pacatezza le proprie parole'', afferma la presidente della commissione Giustizia di Montecitorio, Francesca Businarolo. ''Inoltre, quando è necessario per garantire la tenuta della maggioranza i presidenti delle commissioni votano i provvedimenti. I precedenti non mancano certo, compreso quello del presidente Sisto, dunque non si dica che questa scelta è fuori dalle regole'', conclude.

Un compromesso sulla prescrizione dopo quello raggiunto ieri sulle intercettazioni? "C'è, è la tua poltrona". Il ministro M5S Federico D'Incà scherza con il responsabile giustizia di Fi, Enrico Costa - tra i principali nemici della riforma Bonafede - fotografando le fibrillazioni che scuotono il governo e, con esso, l'intero arco parlamentare, con riferimento alla tenuta della legislatura. Lo sfottò tra i due va avanti anche in transatlantico alla Camera, quando ormai la 'mina' Costa - ovvero la proposta che puntava a cancellare la riforma Bonafede - non è andata a segno. D'Incà puntualizza che la sua era solo una battuta, "non scherzo più con te", dice diretto all'azzurro. Pronta la risposta di Costa: "Tranquillo, la pensa così il 99% del mio gruppo parlamentare".

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