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"Capre ignoranti", sindaco Messina contro dirigenti comunali

20 febbraio 2020 | 14.11
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L'atto d'accusa di Cateno De Luca: "Ci costano 150mila euro l'anno. Ridotti da 23 a 9, pronto a licenziarne altri. Sono baroni che lavorano meno dei funzionari"

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

"Buona parte dei nostri dirigenti comunali sono delle emerite capre ignoranti". E' l'atto d'accusa del sindaco di Messina, Cateno De Luca, che invita "il segretario generale a prendere gli opportuni provvedimenti, con specifiche direttive e proposte di modifiche al regolamento consiliare, per stoppare il pascolo abusivo di alcuni dirigenti comunali che, per ignoranza o malafede, esprimono in merito agli emendamenti, pareri a condizione o in evidente contrasto con il complessivo provvedimento sottoposto all’esame del Consiglio comunale. Questi signori – continua il primo cittadino – costano circa 150mila euro cadauno e non possono permettersi di mortificare il lavoro dell’Amministrazione e del Consiglio comunale, con pareri sconclusionati e qualche volta pure in violazione di legge".

Per De Luca è "vergognoso" quanto si è verificato in Consiglio comunale in occasione dell’esame e dell’approvazione della proposta di delibera per l’istituzione degli ispettori ambientali, con "pareri cambiati in Aula anche in contraddizione con quelli già emessi: denotano irresponsabilità ed intenti sfascisti. Ora basta - conclude il sindaco peloritano - abbiamo ridotto i dirigenti comunali da 23 a 9, ma se dobbiamo ridurli a 4 licenziandone altri 5 sono pronto, perché la maggior parte di questi baroni lavora meno dei normali funzionari comunali e il sabato e la domenica staccano pure il cellulare e si rendono irreperibili".

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