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Coronavirus, Salvini: "Ora più che mai controllare chi entra"

21 febbraio 2020 | 18.36
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(Fotogramma)
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"Si sta combattendo contro la diffusione del virus, da principio in Lombardia ma ci sono casi sospetti in Veneto e il rischio è che ci siano anche in altre regioni. L'appello che la politica tutta dovrebbe fare, al di là dei partiti, è 'controllare, controllare, controllare': verificare chi entra e chi esce". Matteo Salvini si esprime così in una diretta Facebook.

"Non è il momento di far finta di niente e lasciare che sia la volontarietà a decidere: no. Chiunque rientri dalla Cina o sia stato in contratto con chi è stato in Cina, stia fermo, fermo fermo. Non per un'ora ma per 14 giorni. Ma quando mai si è vista la quarantena volontaria? Uno stato che si chiami stato ha il dovere di difendere la salute dei suoi cittadini. Io pretendo di sapere chi entra e chi esce dal paese, legalmente o illegalmente, con l'aereo, col barchino, col barcone, col camion. Non è il momento di far finta di niente o fare un passo indietro per scelta politica", aggiunge.

"Gli esponenti della Lega che hanno chiesto misure "sono stati chiamati sciacalli. Ma è meglio un controllo in più che un controllo in meno. Mi auguro che qualche fenomeno si renda conto che controllare chi entra nel nostro paese è un dovere", afferma ancora. "La follia è che mentre la produzione crolla, la natalità crolla e ci entra in casa il virus -dice Salvini- c'è il litigio perenne Pd-Cinquestelle-Renzi-Zingaretti-Conte-Casalino-Crimi-Bonafede... è un momento di emergenza nazionale e in emergenza si lavora, non si chiacchiera e non si litiga".

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