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"Anti-Juve e anti-Lega", Sandro Ruotolo tra calcio e politica

26 febbraio 2020 | 14.28
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Un coro da anti-juventino e un coro anti-Lega. Sandro Ruotolo, appena eletto al Senato, ad Un giorno da pecora si disimpegna tra il serio e -soprattutto- il faceto. Si parla con leggerezza di calcio, tra Napoli, Juve, Sarri. "Il calcio è una passione, il senatore non parla di queste cose. Io antijuventino? Voi che non siete napoletani non potete capirlo. Per essere chiaro, l'unico coro nostro 'anti', perché tifiamo per il Napoli, è 'chi non salta juventino è"'. E lei salta? "Sì". Alla festa per l'elezione hanno cantato 'chi non salta Salvini è'?. "Sì". Un'idea sua? "Sì".

"Alla manifestazione delle sardine a Bologna mi è venuta quest'idea a cena, 'chi non salta un leghista è'. Quando c'è stata la certezza" dell'elezione "abbiamo cominciato con Bella Ciao e poi abbiamo cantato 'chi non salta un leghista è'. Mi è più antipatica la Lega o la Juve? Non vi posso seguire su questo.... -sorride-. I giornalisti devono fare tutte le domande, ma chi deve rispondere può anche decidere di non rispondere".

"Se dobbiamo fare un discorso serio", l'avversario politico è diverso dall'avversario sportivo? "Sicuramente sì". Da tifoso del Napoli, confessa che il gol di Koulibaly in casa della Juve "è stata un'emozione incredibile". Ma non avete vinto niente, gli fanno notare. "Il sarrismo è stato un fenomeno sociale ed è rimasto tale, ha coinvolto non solo i tifosi ma l'intera città. Sarri è ridiventato un allenatore normale".

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