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Coronavirus, agevolazioni per famiglie in zona rossa

29 febbraio 2020 | 12.00
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Aiuti ai nuclei con figli a carico per gli acquisti a favore delle famiglie residenti nelle aree colpite dal contagio

(Fotogramma)
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Su proposta della ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, il consiglio dei ministri ha approvato una misura di estensione delle agevolazioni per gli acquisti a favore delle famiglie residenti nelle aree colpite dal contagio del Coronavirus, e una per il rilancio della solidarietà sociale attraverso donazioni antispreco sull’intero territorio nazionale. Lo si legge in un comunicato del ministero.

La prima disposizione prevede che, per l’anno 2020, tutte le famiglie con almeno un figlio a carico fino ai 26 anni d'età e residenti nei territori regionali interessati dal contagio siano destinatarie della Carta della famiglia (istituita con art. 1, comma 391, della legge 28 dicembre 2015, n. 208), che sarà disponibile nei prossimi giorni. Con questa azione il Governo intende agevolare tutte le famiglie che risiedono nella zona emergenziale derogando ai requisiti previsti per l'accesso alla Carta, riconosciuto dalla legge alle famiglie numerose con a carico almeno tre figli d'età fino ai 26 anni. La misura approvata comporta oneri per il 2020 che sono coperti a valere sul fondo per le politiche della famiglia e verrà introdotta e coordinata con le altre misure del decreto legge recante misure di sostegno per le famiglie, lavoratori e imprese a causa dell'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Al fine di incentivare lo sviluppo dell’economia circolare e il recupero di beni a fini di solidarietà sociale, due obiettivi centrali in questo momento di emergenza, il Consiglio dei Ministri ha inoltre approvato una disposizione volta a semplificare le donazioni antispreco per il rilancio della solidarietà sociale. Il provvedimento è finalizzato ad estendere la disciplina agevolativa di cui all’articolo 16 della L. n. 166 del 2016 (c.d. legge “antisprechi”), a firma della deputata Iv Maria Chiara Gadda, alle cessioni gratuite dei prodotti tessili, per l’abbigliamento e per l’arredamento, dei giocattoli, dei materiali per l’edilizia e degli elettrodomestici, nonché dei personal computer, tablet, e-reader e altri dispositivi per la lettura in formato elettronico, non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione per imperfezioni, alterazioni, danni o vizi che non ne modificano l’idoneità all’utilizzo o per altri motivi similari. Le nuove categorie di beni che le imprese potranno donare godendo di benefici fiscali - continua il comunicato che spiega l'articolazione dei due provvedimenti - si aggiungono a quelle già previste dalla “legge antisprechi”, come gli alimenti, i farmaci, i prodotti per l’igiene della persona e della casa, la cartoleria e cancelleria, e i libri.

In particolare, la disciplina in oggetto mira a neutralizzare gli effetti fiscali per le imprese che donano ad enti non profit prodotti non più commercializzati o non idonei alla commercializzazione, equiparando ai fini IVA la cessione gratuita dei prodotti in questione alla loro distruzione (art. 16, comma 1 della L. 166/2016) ed escludendo la concorrenza del loro valore normale alla formazione dei ricavi ai fini delle imposte dirette (art. 16, comma 2 della L. 166/2016

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