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Cura Italia, Salvini: "Deve cambiare, non firmo cambiali in bianco"

18 marzo 2020 | 15.34
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Cura Italia, Salvini:

"Se il decreto serve a curare il Paese, c'è l'ok della Lega. Se ci dicono 'o così o buonanotte', non diamo deleghe in bianco. Se tirano dritti senza ascoltare il Paese, la Lega non è disponibile a firmare cambiali in bianco". Matteo Salvini si esprime così sul decreto Cura Italia. "Un decreto atteso per giorni, molto complesso, 127 articoli, 70 pagine: se c'è la volontà comune di migliorarlo e aiutare i lavoratori italiani, noi ci siamo. È fondamentale che il Parlamento sia in funzione. In queste 70 pagine di decreto manca tanto per curare l'Italia. Nel decreto sono assenti garanzie per precari, stagionali, liberi professionisti, partite Iva. Per noi è inaccettabile che nel nome dell'emergenza sanitaria si facciano uscire detenuti dal carcere. Chi controlla?", prosegue.

"Per il decreto "ci sono italiani di Serie A e italiani di Serie B, lavoratori di Serie A e lavoratori di Serie B, sindaci di Serie A e sindaci di Serie B. Ci aspettiamo coperture per tutti, o si migliorano questi passaggi o non si può chiedere alla prima forza politica del paese la delega per un decreto che tante categorie giudicano totalmente insufficiente", afferma, puntando il dito poi contro l'assenza dell'Ue: "Spread ai massimi, Borsa che crolla, aziende che rischiano di essere svendute al primo acquirente non ci fanno dormire tranquilli".

"La situazione economica sta sfuggendo di mano, lo spread è alle stelle e tassi sui titoli di Stato esplodono, il mondo produttivo è inferocito. Qualcuno deve riferire al Parlamento. Collaborativi sì, propositivi sì, complici no", riprende Salvini. "Lavorano panettieri, tassisti, commesse, poliziotti. Devono lavorare anche i parlamentari".

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