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Il consulente di Obama: "Vergogna comportamento Ue con Italia e Spagna"

11 aprile 2020 | 19.46
LETTURA: 4 minuti

Lo rileva all'Adnkronos Parag Khanna, uno dei maggiori esperti mondiali di geopolitica

(Afp)
(Afp)

di Roberta Lanzara

"E' veramente vergognoso e deludente il modo in cui l'Unione europea si è comportata nei confronti di Italia e Spagna in questa emergenza. Ma è già avvenuto nella precedente crisi finanziaria 10 anni fa, durante la quale non è stata di sostegno". Lo rileva all'Adnkronos Parag Khanna, uno dei maggiori esperti mondiali di geopolitica, già consulente di Obama.

"Nonostante l'Unione europea abbia un ruolo molto importante ai fini di un regionalismo sovranazionale, non assolve alla sua funzione - prosegue l'analista - Credo che l'unione monetaria avrebbe dovuto essere seguita da un'unione fiscale, ma ciò sfortunatamente non è accaduto. Mi auguro che l'Ue impari dalla crisi e punti a un sistema di debito socializzato organizzato per Stati ed imprese". Nel frattempo "l'Italia dovrebbe investire sulle privatizzazioni; raccolta di capitali; prestiti". Un'Italexit sarebbe invece "una pessima idea: il governo italiano e la vostra economia non sono abbastanza forti per attrarre finanziamenti, nel caso di uscita dall'euro-zona".

A RISCHIO IL CONTRATTO SOCIALE - "La conseguenza della pandemia da coronavirus è la disintegrazione del contratto sociale in alcuni Paesi. In Europa, la Germania, che ha stabilità, non corre rischi. L'Italia dovrà rinforzarlo, per non assistere al suo annientamento". "Credo soprattutto che ci sia la possibilità di scegliere: dedicando risorse effettivamente e più che in passato. Perché crisi come quella attuale, dovrebbero mirare alla salvaguardia dei più vulnerabili e alla costruzione di società più eque". Khanna conclude: "La sfida e prima priorità dei leader oggi deve essere il sostegno della popolazione. Il grado di vulnerabilità dei popoli è altissimo. Il 60-70% delle società è finanziariamente distrutto, rovinato, insicuro. I governi devono tempestivamente identificare politiche fiscali, sociali, migratorie, dell'occupazione a sostegno dell'emergenza".

TRUMP E IL CORONAVIRUS- "L'amministrazione Trump ha dimostrato ancora in questa situazione la propria incompetenza. Moltissime vite avrebbero potuto essere salvate se l'emergenza fosse stata gestita diversamente. Dobbiamo aspettare e vedere. Ma prevedo che il popolo americano giudicherà il presidente Usa molto duramente". Khanna aggiunge: "La pandemia ha rinforzato i sospetti e il giudizio sul governo cinese: opaco, autoritario, che non agisce nell'interesse pubblico. Ma allo stesso tempo è chiaramente emersa nell'imposizione della quarantena la capacità di Pechino di attuare controllo pubblico e forti azioni collettive".

IL FUTURO DEL MONDO -"La pandemia da coronavirus cambierà l'ordine mondiale e sancirà il trionfo di un processo di regionalizzazione sovranazionale tra Paesi del nord America, Europa, Asia. Un processo in corso già da tempo che si radicherà adesso nella cooperazione regionale tra stati vicini. L'economia è il fondamento della geopolitica e questo sarà il risultato dell'emergenza Covid 19". "L'ordine mondiale - prosegue Khanna - è in continuo mutamento. Cambia nei termini di quali nazioni hanno il potere militare, economico politico, diplomatico, strategico; nei termini di come esercitano la loro influenza; su quali istituzioni; in quali relazioni bilaterali. Abbiamo assistito al collasso dell'Unione sovietica; agli attacchi terroristici dell'11 settembre; alla guerra in Iraq; alla crisi finanziaria del 2008; alle guerre commerciali; alle sfide della 'via della seta' e adesso ad una pandemia da virus".

"Nell'emergenza internazionale in corso, alcuni aspetti sono identici rispetto a prima - spiega il consulente di Obama, autore tra 'altro di 'I tre imperi' e 'Come si governa il mondo' - Ad esempio i sospetti nei confronti della Cina o la scarsa fiducia verso gli Usa, sprovvisti di un governo competente. Ma l'ordine mondiale - spiega - si è modificato perché le nazioni si sono indebolite economicamente e non possono più estendere le loro priorità, i loro interessi strategici e diplomatici all'estero. Lo abbiamo visto con il contagio dei militari americani; con la Cina che nel dare sostegno medico ai Paesi che lo richiedono, si è proposta per una 'diplomazia della salute', che potremmo anche definire - conclude l'analista - una 'via della seta sanitaria'".

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