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Pizzaiolo Sorbillo: "Bene Salvini, consegna a domicilio ci farebbe respirare"

16 aprile 2020 | 19.56
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Pizzaiolo Sorbillo:

"Salvini? Sono contento se abbiamo l'attenzione di tutti perché la nostra è una situazione drammatica. La consegna a domicilio è permessa ovunque, anche a Wuhan, la Campania è l'unica regione al mondo che la vieta". Così Gino Sorbillo, titolare dell'omonima famosa pizzeria di via dei Tribunali, nel cuore del centro antico di Napoli, commentando all'Adnkronos l'intervento del leader della Lega Matteo Salvini che si è unito ai tanti che chiedono al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca di permettere la consegna a domicilio di pasti caldi, vietata in Campania dall'inizio dell'emergenza coronavirus.

La consegna a domicilio "non sarebbe la soluzione definitiva - spiega Sorbillo - ma ci permetterebbe di respirare, di andare almeno a filo di gas, anziché di ripartire tra due o tre mesi con uno scenario apocalittico. Abbiamo proposto a De Luca una formula semplice: due sole varianti di pizze, Margherita e Marinara, e solo due dipendenti. Noi facciamo un prodotto che cuoce a 450 gradi, la pizza viene immediatamente messa nel box pizza che è un box per alimenti certificato e i box sono a loro volta impellicolati con pellicola per alimenti, infine il prodotto viene affidato ai runner delle grandi compagnie di delivery. Non vogliamo mandare nostri collaboratori a casa delle persone, non siamo degli untori, semplicemente ci affidiamo alle compagnie di delivery come fanno i grandi colossi della vendita".

Sorbillo spiega di aver "apprezzato il pugno duro dimostrato da De Luca durante l'emergenza, ma ora stiamo facendo un cortese e ragionevole appello al confronto. Risediamoci a un tavolo, perché non sono passate due o tre settimane, ma quattro o cinque, e chissà quando riapriremo. Abbiamo bisogno che vengano congelati i fitti dei locali e dei depositi, che vengano rinegoziati i canoni mensili nei mesi successivi alle riaperture che saranno faticose, vorremmo maggiori garanzie e puntualità per la cassa integrazione dei dipendenti che ancora deve arrivare. Intanto però la consegna a domicilio ci permetterebbe di prendere aria, sarebbe un minimo sollievo e farebbe sì che, tra due o tre mesi o chissà quando, potremo riaprire senza dover ripartire da zero".

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