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Salvini: "Dimissioni Ricciardi? Mi pare evidente"

19 aprile 2020 | 21.37
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(Fotogramma)
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"Uno dei consulenti del governo mette i tweet insultando Trump... c'è un paese come gli Usa, che dona decina di milioni di euro di aiuti all'Italia" e "un signore che lavora per il governo mette un tweet dove c'è gente che prende a pugni un pupazzo con la faccia di Trump". Così a 'Non è l'arena' su La7 il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando di Walter Ricciardi. Dimissioni? "Ma mi sembra evidente...", aggiunge.

MES - "Il Mes non sono soldi regalati ma prestati che dovranno essere restituiti con un certo interesse e a certe condizioni". "Io ascolto tutti, ma prima viene l'interesse nazionale italiano". "Giorgetti favorevole al Mes light? La Lega ha una sola linea", ribatte l'ex ministro dell'Interno, smentendo le indiscrezioni di stampa.

LA RIPRESA - "E' pieno di gente che con responsabilità e nel rispetto delle norme chiede di uscire e lavorare", osserva il segretario leghista, spiegando che "in Austria ci sono già diversi negozi aperti" e "domani accade anche in Germania, dove si discute anche della riapertura delle scuole". "Droni ed elicotteri teniamoli per buoni mafia, camorra e 'ndrangheta non per chi esce di casa 50 metri per far fare la pipì al cane". Sulla riapertura "in Italia dovranno essere fatte scelte comuni, mi piacerebbe che De Luca mettesse la stessa passione per riaprire gli ospedali chiusi e fare i tamponi" ha detto Salvini, replicando al governatore campano Vincenzo De Luca che si è detto pronto a chiudere i confini della sua Regione qualora la Lombardia dovesse riaprire.

DI BATTISTA - "Oggi Di Battista ha detto 'affidiamoci alla Cina'. Io non mi fido di quella che non è una democrazia. Il virus arriva da là, non so se in maniera fortuita o per altre maniere, e guarda caso l'economia cinese è l'unica che crescerà quest'anno". "Preferisco che il debito del mio Paese sia in mano ai cittadini italiani, a cui affidare buoni del tesoro di scadenza trentennale esentasse", rimarca Salvini, che aggiunge: "Non mi fido né di Pechino né di Berlino".

4 LUGLIO - "In Italia qualcuno è fermo, qualcuno no, a me è arrivata la convocazione a Catania per il 4 luglio per andare alla prima udienza del processo in cui sono accusato di sequestro di persona per aver bloccato uno sbarco - conclude Salvini -. Mi sembra una cosa surreale con quello che sta accadendo".

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