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25 aprile, Anpi al governo: "Divieto inaccettabile, saremo a celebrazioni"

22 aprile 2020 | 11.29
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"Non potete escludere i partigiani"

Foto Fotogramma
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"Il Governo non può escludere l'Anpi dal 25 aprile!". Dura presa di posizione della presidenza e della segreteria nazionali dell'Associazione nazionale partigiani sulla circolare del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Riccardo Fraccaro, che di fatto impedisce ai rappresentanti dell'Anpi, per "evitare assembramenti", di essere presenti alle celebrazioni ufficiali del 25 aprile. "Chiediamo al Governo di cambiare questa norma. In ogni caso l'Anpi parteciperà alle celebrazioni", assicura l'Associazione.

"La presidenza e la segreteria Anpi nazionali esprimono incredulità e rammarico di fronte a un atto indifferenza e scortesia del governo Conte, che mai si sarebbero aspettati - si legge in una nota - Si tratta di questo: nella giornata del 25 aprile p.v., al mattino, in moltissime città e paesi italiani sono previste celebrazioni con la deposizione di un fiore o di una corona al monumento o altro luogo significativo della Resistenza locale. Ebbene, quest'anno sarà impedito al rappresentante dell'Anpi o di altra organizzazione partigiana o resistenziale, di deporre quel fiore. Potranno farlo soltanto i signori Prefetto e Questore e, ma non è ancora chiaro, il Sindaco. Tutto ciò è semplicemente inaccettabile", denuncia l'Anpi.

"Ricordiamo al sottosegretario Fraccaro, estensore, a nome del governo, della circolare inviata ai Prefetti di tutta Italia, che l'argomento di evitare assembramenti è, in questo caso, assolutamente pretestuoso, perché si tratterebbe di una persona sola e ovviamente dotata di ogni presidio di protezione sanitaria", precisa l'Anpi . "Mentre il governo si accinge a far riaprire varie industrie, vieta ai partigiani e agli antifascisti di portare un fiore sulla tomba dei propri morti. Tutto ciò potrebbe denotare, in ultima analisi, o malafede politica o completa ignoranza della storia patria", denuncia l'Associazione, ricordando che "quest'anno ricorre il 75° anniversario di questa data fondamentale per la nostra storia democratica. Mai nessuno, in questi 75 anni, ha osato negare alle associazioni partigiane e combattentistiche il diritto di onorare il 25 aprile. Per la verità, ci furono dei tentativi e anche allora l'Anpi si oppose fermamente, così come fa oggi. Siamo rispettosi di norme giuste per la prevenzione e il contenimento di questo terribile contagio. Siamo impegnati, anche come associazione per sostenere iniziative sanitarie e sociali che aiutino il nostro popolo in questo, difficile e tragico frangente. Intendiamo dare il nostro contributo affinché da questa pandemia l'Italia e gli italiani possano uscire migliori, più solidali e sereni".

"Non accetteremo mai però che, con la scusa del contenimento del contagio, si operi per cancellare la memoria democratica del nostro Paese - ammonisce l'Associazione - Per far dimenticare o ignorare alle giovani generazioni che la memoria non è solo un ricordo, che pure va conosciuto e onorato, ma è uno strumento per migliorare il nostro oggi e il futuro!".

L'Anpi precisa di parlare a nome di tanti partigiani e partigiane. "Questo terribile morbo se ne sta portando via tanti e il gesto di negare loro anche il diritto di vedere un proprio rappresentante deporre un fiore sulla tomba o sul monumento dei suoi compagni caduti è un'offesa inaccettabile. Confidiamo che si voglia, al più presto, sanare questo vulnus istituzionale con un atto di buon senso e di civiltà. Molti sindaci e prefetti, pur costretti da una imbarazzante circolare, stanno cercando, in queste ore, di risolvere positivamente il problema. L'Anpi è al loro fianco, come sempre disponibile a far prevalere le ragioni della pacifica convivenza e del rispetto della memoria costituzionale.

"Rifiuteremo sempre ogni tentativo di negare il valore della Resistenza e non accetteremo mai di essere esclusi dalle celebrazioni del 25 aprile. Chiediamo al governo di cambiare una norma irrilevante sul piano della sicurezza, inutilmente divisiva, ingiusta e offensiva verso i partigiani, verso il nostro popolo, verso l'Italia - conclude la nota - In ogni caso invitiamo i locali presidenti dell'Anpi o loro rappresentanti, nella misura di una sola persona, a partecipare alle celebrazioni del 25 aprile".

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