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Speranza: "In 5 mesi investiti in Ssn più risorse che in ultimi 5 anni"

14 maggio 2020 | 19.10
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il ministro della Salute in un videomessaggio su Facebook: "Durante l'emergenza coronavirus sono stati stanziati in totale 6 miliardi 845 milioni. Lo Stato riconosce centralità salute"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Dal 2015 al 2019 si sono investite meno risorse di quanto fatto negli ultimi 5 mesi". Dalla Finanziaria ai provvedimenti emanati durante l'emergenza coronavirus sono stati stanziati per il servizio sanitario nazionale "in totale 6 miliardi 845 milioni, più di quello che il nostro Paese ha investito in 5 anni. E' il messaggio di uno Stato che riconosce la centralità della salute e del diritto alla salute". Lo ha rivendicato il ministro della Salute Roberto Speranza, in un videomessaggio su Facebook in cui illustra, nel dettaglio, il 'capitolo sanità' del 'decreto rilancio', approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri.

Ricordando di aver lavorato sulla strada degli investimenti alla sanità pubblica dall'inizio del suo mandato, Speranza ha evidenziato che con il decreto di ieri sono state fatte "scelte in continuità con quanto già fatto con la legge di Bilancio. Con le risorse significative investite, si chiudeva la stagione dei tagli". E poi il 'decreto marzo', con "un miliardo 400 milioni di euro utilizzati, nella fase più drammatica dell'emergenza che ha colpito il nostro Paese, per assumere 4.917 medici, 11.144 infermieri e 5.032 professionisti sanitari e socio-sanitari, essenziali per fronteggiare il coronavirus". E ora i 3 miliardi 250 milioni di euro stanziati con il 'decreto rilancio'.

Illustrando, nel dettaglio, il 'capitolo sanità' del decreto rilancio, approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri, Speranza ha detto che "prepariamo i nostri ospedali e i nostri servizi di emergenza urgenza a gestire" un'eventuale seconda ondata di Covid-19. "Dobbiamo essere pronti, perché gli scienziati ci dicono che un'eventuale seconda ondata non si può escludere".

Prima della crisi, ha ricordato, "avevamo 5.179 posti letto di terapia intensiva, che andavano rafforzati. Con l'investimento del decreto, ora arriviamo a 11.091, +115%. Una scelta non dettata solo dall'emergenza, anche se certamente lavoreremo con le Regioni perché si sia rapidi e pronti prima dell'autunno. Questi posti rimarranno per sempre, anche quando ci sarà un vaccino per il coronavirus, e renderanno il nostro Ssn e il nostro Paese più forti".

Inoltre, "investiamo 192 milioni per ammodernare i pronto soccorso, per differenziare ingressi e sale d'aspetto per evitare che possano essere, come è stato all'inizio dell'emergenza, luoghi di contagio. E lo stesso facciamo per le ambulanze".

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