"Chi amministra dovrebbe poter lavorare in un'ottica pluriennale, quindi una riflessione va fatta. Il mondo cambia, e dobbiamo tenerne conto"
"Penso che si debba discutere della permanenza del vincolo per chi amministra. Abbiamo sindaci al secondo mandato a Roma, Torino, Marino e Vimercate. Chi amministra dovrebbe poter lavorare in un'ottica pluriennale, quindi una riflessione va fatta. Il mondo cambia, e dobbiamo tenerne conto". Così, intervistato dal 'Fatto Quotidiano', il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi. In merito al Decreto rilancio e alla richiesta dei sindaci di ricevere maggiori risorse rispetto a quelle finora stanziate, Crimi afferma: "Ne abbiamo stanziati 3,5 - di miliardi - cioè il 70 per cento: non è poco. E abbiamo istituito un tavolo per monitorare tutto. Se dovremo aumentare i fondi, sapremo dove indirizzarli, senza dover varare un nuovo provvedimento".
Poi torna sulla questione dei lavoratori stagionali. "Io e i miei colleghi che si occupano di agricoltura avevamo molte perplessità su quelle norme, e domenica le lo ho ribadite nella riunione di governo. Quella sera abbiamo ipotizzato delle soluzioni, e così ci siamo lasciati. L'indomani abbiamo letto il testo con le modifiche apportate, ma non poteva andare - dice - perché conteneva ancora una sanatoria ai datori di lavoro condannati per reati come caporalato o sfruttamento". In quei giorni, spiega, "Di Maio non ha detto nulla sul tema, neppure nelle chat". La verità, aggiunge, "è che poi siamo riusciti a cancellare la sanatoria lavorando a un'intesa con il ministro del Sud Giuseppe Provenzano. Dopodiché resto convinto che con queste norme non si riuscirà a regolarizzare un solo bracciante in più".
Crimi parla anche dell'esecutivo. "Non esiste un governo diverso da questo - scandisce - e di rimpasto si parla dal giugno 2018. Ma in due anni si è solo dimesso un ministro: cambi della squadra non sono pensabili". "Forse qualcuno parla di rimpasto per mettere in difficoltà il suo stesso partito..." dice Crimi. Parlando di Italia Viva e di come si comporterà sul voto di sfiducia al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il leader M5S osserva: "Con Italia Viva le distanze c'erano e ci sono. Ma in una fase come questa dobbiamo lavorare tutti assieme". E alla domanda se Bonafede lascerà il ruolo di capo delegazione del Movimento 5 Stelle, Crimi risponde: "Assolutamente no".
Poi il Mes. “Il nuovo testo sul fondo parla di un sistema di allerta che scatterebbe per i Paesi che non dovessero restituire il prestito. E se c'è un sistema di allarme ci sono anche conseguenze, quindi condizionalità. Ci dovranno spiegare quali, ma noi restiamo sul no” ribadisce. “Su un tema che può impegnare il Paese per i prossimi dieci anni - osserva - devono decidere i Parlamenti. Sul Mes non può esserci un vincolo di maggioranza".