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Processo a Salvini, martedì 'fotofinish' in Giunta e poi decide Senato

24 maggio 2020 | 14.55
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Martedì la Giunta per le elezioni e le immunità del Senato torna a votare per una richiesta di processo nei confronti di Matteo Salvini, per il caso Open Arms, nave di una Ong spagnola, bloccata in mare lo scorso agosto, con oltre 150 migranti a bordo. Un voto che, sulla carta, vede in equilibrio i senatori che dovranno decidere sul processo "per sequestro di persona plurimo aggravato e rifiuto di atti d'ufficio" a Salvini, in un conteggio che potrebbe essere deciso al 'fotofinish', all'ultimo voto.

Pallottoliere alla mano, contro il processo, in Giunta, dovrebbero votare i 5 leghisti (Pillon, Urraro, Augussori, Stefani, Pellegrini), gli azzurri (Malan, Paroli, Modena e Gasparri), Balboni di Fdi. Orientato al no al processo anche l'autonomista Durnwalder ("Come ho fatto - dice all'AdnKronos - nelle precedenti occasioni"). Di parere opposto i 5 del M5S (D'Angelo, Crucioli, Evangelista, Gallicchio, Riccardi), la dem Rossomando, i tre di Iv (Cucca, Bonifazi, Ginetti), Grasso di Leu e De Falco del gruppo Misto. Non si sbottona invece l'ex M5S Giarrusso: "Valuterò in Giunta", risponde all'Adnkronos.

Risultato virtuale, per ora, 11 a 11, con l'incognita del senatore catanese, che si riserva la decisione. Un risultato, che - in ogni caso - porterà, entro un mese, a decidere l'Aula del Senato, con probabile nuovo voto a maggioranza.

In Giunta è la terza volta, in meno di due anni, che si vota in risposta a una richiesta di processo dei magistrati nei confronti dell'ex ministro dell'Interno Salvini. Lo scorso febbraio, il Senato aveva detto sì al processo per l'analoga vicenda della nave della Guardia costiera, Gregoretti, con 131 migranti bloccati a bordo, lo scorso luglio, al largo di Augusta.

In quel caso, in Aula, i voti finali furono 152 a favore del processo, 76 contrari. Un via libera, che porterà, il prossimo quattro luglio, l'imputato Matteo Salvini in Tribunale a Catania di fronte al gup.

A mandarlo a processo, per la vicenda Gregoretti furono i senatori dell'attuale maggioranza giallorossa, dopo una battaglia procedurale scoppiata nella Giunta per il regolamento e il successivo ritiro dei membri di M5S, Pd e Leu dall'ultima seduta della Giunta per le immunità.

Giunta che vide un voto surreale: con i 5 leghisti che accolsero l'invito del loro leader a dire sì al processo, mentre Forza Italia e Fratelli d'Italia (4 azzurri e Balboni di Fdi) appoggiarono la relazione Gasparri, contraria al processo.

Salvini, invece fu salvato dal processo, tempo addietro - nel febbraio del 2019 - quando ancora era al governo con i 5Stelle e il premier Conte: alla richiesta di processo per il caso Diciotti, sempre relativo allo stop di uno sbarco di migranti in Sicilia, avvenuto nel luglio del 2018, votarono compattamente i senatori dell'allora maggioranza, non prima di un voto su Rousseau che vide la base del movimento M5S chiedere, con il 60% dei voti, di non dare il via libera al giudizio sul leader leghista.

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