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Regionali, 5 governatori scrivono a Mattarella

27 maggio 2020 | 23.13
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Lettera dei presidenti delle Regioni Liguria, Campania, Marche, Puglia e Veneto, contrari allo slittamento della data delle elezioni per il rinnovo dei consigli regionali in scadenza di mandato: "Ci rivolgiamo a Lei per chiederle un Suo autorevole intervento"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

"Come si evince dal parere reso nei giorni scorsi dal Comitato Tecnico Scientifico, esigenze sanitarie sconsigliano fortemente di ritardare le elezioni verso i mesi autunnali, in quanto potrebbe aversi una recrudescenza del virus che porterebbe a dover rinviare la scadenza elettorale di ulteriori, troppi, mesi". E' quanto si legge nella lettera indirizzata al presidente della Repubblica Sergio Mattarella e inviata oggi dai presidenti delle Regioni Liguria, Campania, Marche, Puglia e Veneto, contrarie allo slittamento della data delle elezioni per il rinnovo dei consigli regionali in scadenza di mandato. I 5 governatori hanno ricordato come "la difficile situazione determinata dalla diffusione del virus Covid-19" abbia richiesto provvedimenti di natura emergenziale e "la necessità di un adattamento continuo dei rapporti tra Stato e Regioni nel quale ci siamo impegnati in prima persona in continue riunioni e contatti con il Governo".

"In questo contesto - sottolineano i presidenti - riteniamo che, nonostante momenti difficili che abbiamo dovuto affrontare, non sia venuto meno il principio di leale collaborazione fino a quando non si è dovuto affrontare il tema del rinnovo delle legislature regionali in scadenza il 30 maggio prossimo. Si tratta di un argomento molto delicato perché coinvolge la durata di organi dotati di potere legislativo eletti a suffragio universale e diretto, dotati tra l'altro, ai sensi dell'articolo 122 della Costituzione, di potestà legislativa propria in ordine alla legislazione elettorale". "Di questa decisione - prosegue la lettera - assunta in difformità dal parere reso dalle Regioni, non è mai stata resa pubblica la motivazione sanitaria, che giustificasse come dal punto di vista dell'epidemia di Covid-19 vi siano maggiori rischi nel mese di luglio piuttosto che nei mesi autunnali, quando fin dai primi di giugno sono permesse tutte le attività economiche, culturali e sociali e financo gli spostamenti tra regioni".

Sullo slittamento i 5 presidenti di Regione ribadiscono: "Riteniamo assolutamente inopportuna la fissazione di una data che pregiudichi la apertura delle scuole, mettendo a rischio i ragazzi nel rientrare in edifici frequentati da milioni di elettori. Da ultimo constatiamo che una decisione che può essere giustificata soltanto da ragioni sanitarie e emergenziali sta assumendo contorni di una decisione politica e, ci sia concesso, basata sulla convenienza di parte, che, a nostro avviso, non può giustificare la compressione dell'autonomia legislativa regionale e del diritto di voto degli elettori". "Ci rivolgiamo quindi a Lei - conclude la lettera - quale Capo dello Stato e Garante della Costituzione, per chiederle un Suo autorevole intervento a tutela del principio di leale collaborazione tra gli organi della Repubblica su cui è fondata la nostra Costituzione, che rimetta al centro l'interesse pubblico alla tutela della salute e il principio democratico sul quale la Repubblica si fonda".

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