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Meloni: "Andiamo al voto"

08 giugno 2020 | 13.17
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La leader di Fdi: "Si faccia election day con regionali"

Immagine di repertorio (Fotogramma)
Immagine di repertorio (Fotogramma)

''Sul tema delle elezioni ho sempre la stessa posizione. Non capisco perché non si potrebbe andare al voto. Cosa c'è? Il Covid ce l'ha con gli elettori delle politiche? A settembre si va a votare per le regionali e per il referendum e non si possono fare le politiche? Per me si può fare l'election day con le regionali. La verità è che c'è sempre una scusa per non votare in Italia, soprattutto se c'è il rischio che la sinistra non vinca...''. Lo ha detto Giorgia Meloni a 'L'Aria che tira'.

''Non ho nessuna mossa del cavallo. Sono un alfiere nel gioco degli scacchi... Si sa esattamente dove vado, si sa esattamente la mossa che faccio...Non sono interessante per i giornalisti, sono un pò scontata'', aggiunge poi sottolineando: ''L'unica differenza che c'è tra le forze del centrodestra è sul Mes. Noi siamo contrari, anche la Lega non è d'accordo sul Mes, mentre Fi è favorevole. Ma questa è l'unica differenza. Vuole che le cito l'elenco delle differenze tra Pd e M5S?''.

"Leggo ricostruzioni dove io e Salvini stiamo sempre a litigare, mentre Berlusconi va per i fatti suoi. Siamo tre partiti che hanno sfumature diverse ed è giusto che sia cosi anche in questa fase. Questo lo considero una ricchezza'', ha detto ancora Meloni aggiungendo: ''Che io sappia Conte non mi ha invitato agli Stati Generali. Sono molto incuriosita di questi Stati Generali. Lui è molto furbo e scaltro: chiede sempre il dialogo sul provvedimento successivo a quello di cui si parla. Questo non torna. Noi ora stiamo presentando gli emendamenti al dl rilancio ma lui non ci invita per parlare di questo. Io voglio parlare di quello che si sta decidendo ora".

Se Conte dovesse chiamarla oggi per invitarla, ci andrà? ''Ne voglio parlare anche con gli alleati", ha replicato Meloni che ha aggiunto: ''Quando mi arriva l'invito valuto... Bisogna capire che tipo di invito è e per fare cosa''.

"Penso che sia un rischio per il nostro Paese non dare risposte al disagio sociale e fare finta che quel disagio non esista. Il fatto che chi oggi vuole scendere in piazza si trovi con molta gente vuol dire una cosa molto precisa: significa che c'è un disagio molto più ampio di quello che il governo e la politica vogliono vedere. Anche le letture dei soliti soloni sui grandi quotidiani secondo le quali il centrodestra ha fatto un errore a manifestare il 2 giugno, in una nazione normale tutti sarebbero contenti se alcune forze democratiche decidessero di dare risposta a quel disagio, anche in piazza'', ha detto ancora parlando della manifestazione del 2 giugno scorso promossa dal centrodestra e del rischio di mobilitazioni estremiste come quelle dei gilet arancioni e degli ultrà del Circo Massimo.

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