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Conte lavora a Stati generali, una '10 giorni' per rilancio Paese

09 giugno 2020 | 21.07
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Si inzia venerdì con l'incontro con le opposizioni, raggiunte in queste ore da un invito formale . Oggi il premier ha visto Manfredi, Dadone, Provenzano e Amendola. Contatti anche telefonici

Conte lavora a Stati generali, una '10 giorni' per rilancio Paese

Una sorta di brainstorming con i ministri, visti singolarmente, per raccogliere idee e affinare il piano di rilancio del governo. Il premier Giuseppe Conte lavora agli Stati generali dell'economia. Oggi ha visto i ministri Gaetano Manfredi, Fabiana Dadone, Giuseppe Provenzano, Vincenzo Amendola. Alcuni ministri li ha sentiti al telefono. Domani proseguirà gli incontri, i 'bilaterali' con i responsabili dei dicasteri prima di passare alle forze di maggioranza.

La kermesse partirà venerdì a Villa Doria Pamphili con l'incontro con le opposizioni (raggiunte in queste ore da un invito formale), poi andranno avanti sabato con gli organismi internazionali come da timing illustrato ieri da Conte ai capidelegazione delle forze di maggioranza. Il presidente del Parlamento europeo David Sassoli sabato ci sarà, potrebbe esserci anche la presidente della Commissione Ue Ursula von Der Leyen. Ma l'appuntamento, che proseguirà lunedì prossimo con le parti sociali, finirà solo nel weekend, con ogni probabilità domenica 21 giugno, spiegano fonti di primo livello all'Adnkronos.

Una 'dieci giorni', dunque, per un appuntamento fortemente voluto dal premier, osteggiato dall'opposizione e che ha visto 'fredde' le stesse forze di maggioranze. Confermato che l'appuntamento sarà blindato, chiuso anche alla stampa fatta eccezione per la conferenza finale che si terrà a conclusione dell'evento, e di un possibile punto stampa che dovrebbe tenersi a metà della prossima settimana.

Gli Stati generali "inizieranno nel fine settimana, tra venerdì e sabato, per proseguire anche la settimana prossima. Vi sarà un confronto serrato e da lì nascerà anche un prolungamento di lavoro", ha detto in collegamento con SkyTg24 il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D'Incà (M5S). Si tratta di "un appuntamento importante di confronto con tutte le parti sociali. Il confronto è già iniziato il 23 febbraio e dobbiamo continuare in modo continuo sulla visione comune del Paese. E' un confronto utile e necessario'', ha invece sottolineato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Nunzia Catalfo.

Proprio in vista degli Stati Generali, il capo politico del Movimento 5 Stelle Vito Crimi, dopo la riunione di lunedì sera con la delegazione di governo M5s, oggi si è confrontato con i capigruppo di Camera e Senato e con il Team del Futuro, al fine di raccogliere proposte e aggiornare quelle già elaborate dal Movimento nelle scorse settimane per il rilancio del Paese nei prossimi mesi e anni. Lo si apprende da fonti del Movimento 5 Stelle. "Crimi, nell'ottica del più ampio coinvolgimento possibile - spiegano le stesse fonti -, concluderà il ciclo di incontri nelle prossime ore, confrontandosi anche i capigruppo M5S nelle commissioni parlamentari".

Partiti anche gli inviti alle forze di opposizione per gli Stati generali dell'economia, fortemente voluti dal premier Giuseppe Conte in chiave di 'rilancio' per il Paese. C'è attesa, ora, per la disponibilità del centrodestra, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni che in queste ore hanno mosso dubbi e critiche sull'appuntamento a Villa Doria Pamphili, dove entrambi sono attesi nella giornata di venerdì. Sugli Stati generali, "non so ancora nulla, non so dove, come, quando e perché, poi vado, per carità", ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini. Mentre è critica la leader di Fdi Giorgia Meloni: ''Non ho capito bene che cosa siano. Mi pare che ci sia enorme confusione. Se devo andare a fare una bella serata, non ci vado da parlamentare della Repubblica... Se devo andarci come parlamentare della Repubblica, gli Stati Generali a casa mia si fanno nel Parlamento della Repubblica...".

Sugli Stati generali "domani parlerò con i nostri alleati, sono sicuro che si debba andare. Decideremo una linea comune e dovremo partecipare ad un appuntamento che, pur tardivamente, va nella strada che abbiamo indicato. Speriamo che stavolta l'ascolto non sia soltanto un atto formale", ha affermato Silvio Berlusconi.

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