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Discoteche, 'partitelle' e centri estivi: la bozza Dpcm

11 giugno 2020 | 17.11
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Nel testo che l'Adnkronos ha potuto visionare vengono definite le modalità per la ripresa o le sospensioni. Da lunedì riaprono le aree giochi bimbi e tornano il calcetto con gli amici e le sfide a beach volley. Fino al 14 luglio no a sale da ballo, fiere e congressi

Discoteche, 'partitelle' e centri estivi: la bozza Dpcm

Attività sportive, spettacoli, centri estivi per i bimbi. Nella bozza del Dpcm che l'Adnkronos ha potuto visionare vengono definite le modalità per la ripresa. "Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 15 giugno 2020 in sostituzione di quelle del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 17 maggio 2020 e sono efficaci fino al 14 luglio 2020" si legge nella bozza.

AREE GIOCHI E CENTRI ESTIVI - Buone notizie per i bambini, tra i più insofferenti del lockdown. Tornano infatti le aree giochi nei parchi e nelle ville comunali per i piccoli - dunque scivoli e altalene - e riaprono i centri estivi. Dal 15 giugno, dunque lunedì prossimo, "è consentito l'accesso dei minori, anche assieme ai familiari o altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura - si legge nel testo visionato dall'Adnkronos - ad aree gioco all'interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all'aperto nel rispetto delle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia". Consentito inoltre, per il sollievo delle mamme e dei papà, "l'accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all'aria aperta, con l'ausilio di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del dipartimento per le politiche della famiglia".

SPETTACOLI - Quanto agli "spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto sono svolti con posti a sedere preassegnati e distanziati e a condizione che sia comunque assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia per il personale, sia per gli spettatori che non siano abitualmente conviventi, con il numero massimo di 1000 spettatori per spettacoli all'aperto e di 200 spettatori per spettacoli in luoghi chiusi, per ogni singola sala". "Restano sospesi gli eventi che implichino assembramenti in spazi chiusi o all'aperto quando non è possibile assicurare il rispetto delle condizioni" di sicurezza.

'PARTITELLE' - Tornano le 'partitelle', il calcetto con gli amici, le sfide a beach volley. Ma anche la boxe per gli appassionati, il basket e tutti gli sport da contatto messi fuori gioco dal Covid-19 e dal lockdown. E' una delle buone notizie contenute nella bozza di Dpcm. "A decorrere dal 15 giugno 2020 - si legge - è consentito lo svolgimento anche degli sport di contatto nelle Regioni e Province Autonome che abbiano preventivamente accertato, d’intesa con il Ministero della Salute e dell’Autorità di Governo delegata in materia di sport, la compatibilità delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei rispettivi territori, in conformità con le linee guida di cui al periodo precedente per quanto compatibili".

MOSTRE E MUSEI - "Il servizio di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura è assicurato a condizione che detti istituti e luoghi, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori (più o meno di 100.000 l'anno), garantiscano modalità di fruizione contingentata o comunque tali da evitare assembramenti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro" è scritto nella bozza del Dpcm. "Il servizio è organizzato tenendo conto dei protocolli o linee guida adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome. Le amministrazioni e i soggetti gestori dei musei e degli altri istituti e dei luoghi della cultura possono individuare specifiche misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di tutela dei lavoratori, tenuto conto delle caratteristiche dei luoghi e delle attività svolte".

DISCOTECHE, FIERE E CONGRESSI - "Restano sospese sino al 14 luglio 2020 le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all'aperto o al chiuso, le fiere e i congressi" si legge nella bozza.

SALE GIOCHI - "Le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo possono essere svolte a condizione che le Regioni e le Province Autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi".

TERME E CENTRI BENESSERE - "Le attività di centri benessere, di centri termali (fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza che sono erogate nel rispetto della vigente normativa), di centri culturali e di centri sociali - è scritto nella bozza - possono essere svolte a condizione che le regioni e le province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi".

SPOSTAMENTI VERSO ALTRI PAESI - "Fino al 30 giugno 2020, restano vietati gli spostamenti da e per Stati e territori diversi da quelli di cui al comma 1, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza" si legge nella bozza. I Paesi del 'comma 1' sono gli stati membri dell'Unione Europea; stati parte dell'accordo di Schengen; Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del nord; Andorra, Principato di Monaco; Repubblica di San Marino e Stato della Città del Vaticano; Albania, Bosnia e Erzegovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia del nord, Serbia.

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