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Dl sicurezza, stallo su modifiche: vertice aggiornato

18 giugno 2020 | 19.43
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di Giorgia Sodaro

Ancora non c'è l'intesa sulle modifiche ai decreti sicurezza firmati dall'ex titolare del Viminale, Matteo Salvini, ma il confronto riprenderà lunedì alle 16 e sarà serrato: l'intenzione è quella di proseguire le riunioni anche tutti i giorni se sarà necessario per trovare un accordo. Nel corso del vertice di oggi, durato poco meno di due ore, che si è svolto oggi al Viminale, il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, ha portato un suo pacchetto di proposte. L'incontro è stato però interlocutorio e soltanto lunedì i partecipanti porteranno le loro osservazioni e proposte emendative. Al tavolo erano presenti i due viceministri all'Interno Vito Crimi (M5s) e Matteo Mauri (Pd), il responsabile sicurezza del Pd, Carmelo Miceli, Davide Faraone (Iv), Federico Fornaro e Loredana De Petris (Leu). Due giorni fa il premier Giuseppe Conte aveva espresso la volontà di procedere rapidamente e dal Movimento 5 Stelle trapela l'intenzione di rimanere nel solco dei rilievi del Colle. Non della stessa idea il Pd che punta invece a fare bene più che a stringere i tempi e che insieme alle altre forze di maggioranza vorrebbe imprimere una svolta più decisa al testo.

Appena uscito dal Viminale il viceministro Matteo Mauri ha sottolineato che ''c'è la volontà di fare il prima possibile, l'importante è fare bene, se ci vorrà più tempo non sarà un problema", spiegando che tra le ipotesi sul tavolo c'è il ritorno al sistema degli Sprar. "Penso che sia necessario avere un sistema di accoglienza diffusa sul territorio, anche per evitare problemi nel rapporto con i residenti. Questo è un lavoro in corso, vedremo con la mediazione dove si arriverà", ha sottolineato.

"Cambieranno molte cose - ha aggiunto il viceministro - il tema delle multe che era una delle osservazioni del Presidente della Repubblica. Mi sembra che una delle questioni essenziali sia che i decreti Salvini avevano tolto la protezione umanitaria e questo ha prodotto la creazione di 30mila nuovi irregolari in più. Uno degli obiettivi del ministro è reintegrare una forma di protezione che recuperi quella precedente".

A esprimere la volontà di andare oltre i rilievi del Colle è anche Carmelo Miceli, responsabile della sicurezza del Pd. "Arriviamo al tavolo su posizioni diverse - ha dichiarato - Siamo convinti che non si debba criminalizzare le Ong, piuttosto obbligarle a comunicare se e quando intervengono, anche agli Stati di bandiera per favorire la ridistribuzione dei migranti. C'è un problema oggettivo di ridistribuzione. Siamo convinti che si debba andare oltre i rilievi del Presidente della Repubblica. Sulla base del testo che abbiamo visto, con la buona volontà di tutti il risultato è possibile". Anche il capogruppo di Iv al Senato Davide Faraone avrebbe proposto una "radicale modifica" dei decreti.

Infine Federico Fornaro di Leu ha sottolineato che "il documento presentato dalla ministra non riguarda solo le osservazioni del Presidente della Repubblica, ma contiene anche una serie di proposte su altre questioni legate al decreto sicurezza e alle politiche sull'immigrazione''. "Adesso ci vorrà tempo per analizzarle - ha concluso - Su cosa saremo intransigenti? L'immigrazione non è solo sicurezza, abbiamo sempre contestato questa associazione".

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