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Di Maio: "Leadership Conte è cresciuta, se poi vuole aiutare Movimento sono contento"

23 giugno 2020 | 21.37
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"Credo che questa maggioranza terrà e porterà avanti il piano ambizioso di uscita dalla crisi economica"

(Fotogramma)
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"La leadership del presidente Conte è cresciuta e io sono contento, è una cosa positiva per il Paese, se vuole aiutare il M5S io non posso essere che contento". Lo dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, durante la registrazione di 'Porta a Porta', in onda stasera, parlando del premier Giuseppe Conte."Anche l'invito a dialogare con le opposizioni - ricorda - fanno parte di uno stile e di una caratteristica per cui lo abbiamo scelto due volte come M5S". "Quella che prima era preoccupazione per la non esperienza politica ora è ammirazione per Conte, per come amministra il suo ruolo". "Credo che questa maggioranza terrà e porterà avanti il piano ambizioso di uscita dalla crisi economica che deriva dalla crisi sanitaria anche cogliendo l'opportunità per migliorare questo Paese". Penso che la futura leadership del movimento debba tenere tutti dentro". Per l'ex capo politico del M5S "il movimento ha sempre avuto tante anime, credo che questo sia un grande valore, prima di affrontare qualsiasi futuro della leadership plurale o singolare, l tema è il mondo tra vent'anni, che cosa propone il Movimento, anche a livello globale non solo a livello nazionale".

DIALOGO CON LE OPPOSIZIONI - "Se vogliamo parlare di ripresa del Paese non possiamo prescindere dal dialogo con le opposizioni, senza quel dialogo partiamo con una gamba spezzata" dice il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. "L'orgoglio - sottolinea - è un lusso che non ci possiamo permettere oggi". "Spero - dice riferendosi al possibile incontro tra Conte e le opposizioni - che non sia solo, una cerimonia in cui si vedono maggioranza e opposizioni e parlano al tavolo, ma un percorso strutturato, pur stando uno all'opposizione e uno in maggioranza, altrimenti c'è una fetta di Paese che si vede esclusa da questo dialogo".

LIBIA - "Nei prossimi giorni andrò in Libia" ha annunciato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. A quanto si apprende Di Maio potrebbe essere a Tripoli già domani per incontri con esponenti del governo di accordo nazionale (Gna), in particolare il premier Fayez al-Serraj, il ministro degli Esteri, Mohamed Siala ed il ministro dell'Interno, Fathi Bashaga. "L'Italia non dà armi alle parti libiche e io mi tengo i nostri valori della Costituzione rispetto ad altre realtà", ha aggiunto Di Maio, precisando che il nostro governo ha "un rapporto importantissimo con le istituzioni libiche". "Cosa dobbiamo fare adesso? Secondo me continuare a dialogare con tutti", ha sottolineato il titolare della Farnesina.

COME AFFRONTARE LA CRISI - "Attenzione a non riproporci le ricette Fornero e Jobs Act per andare incontro alla crisi, questo non può essere il modo per uscirne" ha detto il ministro degli Esteri luigi Di Maio. "Non voglio dire alla gente che bisogna ridurre i diritti nel mondo del lavoro per affrontare la crisi, questo non è uno Stato che dice dovete andare in pensione più tardi o precarizzare la vostra vita e il lavoro", ha spiegato.

APPALTI - "Per me la cosa ideale sarebbe dire: sospendiamo il codice degli appalti per tre anni, lasciamo la direttiva europea, i controlli anti mafia, i controlli anti corruzione". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a Porta a Porta. "Io credo che poi saranno gli italiani a chiederci di non riattivarlo più com'è", ha aggiunto.

MODELLO GENOVA - "Pensiamo che il modello Genova vada riproposto" per spendere i fondi europei. "La credibilità dell'Italia starà anche nella capacità di spesa degli enti territoriali e dello stato centrale", ha proseguito il ministro. "Se quei soldi produrranno crescita e la produrranno", ha detto ancora, quando "riusciremo a spenderli riusciremo anche ad avere un gettito che ci consentirà di affrontare l'abbassamento della tassazione".

RIFORMA FISCALE - "Non si può prescindere da una riforma della tassazione, se vogliamo parlare di ripresa dopo questa crisi economica". "Abbiamo un piano da presentare nei prossimi giorni", afferma. "La riforma - sottolinea - non deve solo riguardare l'abbassamento delle tasse ma anche la semplificazione del numero di tasse da pagare". "Se non ci riusciamo neanche questa volta, vuol dire che il paese non è in grado di farla", ha rimarcato.

AUTOSTRADE - "Io non immagino un futuro in cui ridare a Benetton le autostrade" dice il ministro degli Esteri, ricordando che l'Italia "sta per riaprire il Ponte Morandi". "Quale sia la soluzione tocca ai tecnici - aggiunge - i tremila km di autostrade dopo quello che è successo non riesco di immaginare di ridargliele".

ALITALIA - "Su Alitalia dico che dobbiamo sfruttare l'occasione, tutte le compagnie aeree sono ferme, come se ci fosse stata una safety car e tutti gli Stati stanno aiutando le compagnie di bandiera". "Speriamo che la governance sappia sfruttare questa occasione per ripartire e non per finire di nuovo in coda" sottolinea Di Maio.

CSM - "La riforma del Csm deve essere fatta il prima possibile, con strumenti per evitare le correnti, e uno degli strumenti è il sorteggio, questa è una cosa che deciderà la coalizione di governo e il ministro della Giustizia". "Non è - spiega - che fatto da parte Palamara sia tutto a posto". Di Maio poi aggiunge: "Noi abbiamo bisogno di non proliferare le correnti nel Csm, serve una riforma". "Il caso è la punta di un iceberg - avverte - ci sono anche i meccanismi di merito per nomine di procuratori e presidenti dei tribunali".

CASO REGENI - "Si procede con la negoziazione per le fregate da vendere all'Egitto, ma questo non intacca la ricerca della verità per Giulio Regeni". Per Di Maio "si devono spingere le istituzioni a lavorare sulla verità, e soprattutto perseguire gli indagati. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro tra le due procure di Roma e del Cairo".

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