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Vitalizi, Paniz: "Delibera rasa al suolo"

26 giugno 2020 | 16.52
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(Fotogramma)
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"In punta di diritto la delibera è stata rasa al suolo perchè inaccettabile giuridicamente, sui profili morali non discuto. Il diritto è diritto sempre e va rispettato in ogni tempo altrimenti vige la legge della giungla. Sono pronto a confrontarmi a livello parlamentare in qualsiasi momento sulla questione". Così l'ex deputato di Forza Italia Maurizio Paniz, intervenuto a Radio1 in Viva Voce, sulla bocciatura in Senato del taglio dei vitalizi, in veste di legale di alcuni senatori che avevano fatto ricorso contro la delibera.

"Non intendo difendere la categoria dei parlamentari - ha aggiunto Paniz - e io ho proposto più di una volta, quando ero in Parlamento, di esercitare in maniera gratuita ma mi hanno risposto che saremmo tornati allo Statuto Albertino". I vitalizi "non sono un privilegio, ma un diritto in tutti i Paesi del mondo dove esiste la democrazia, si può discutere sull'entità. Il populismo non conta assolutamente nulla", ha detto ancora Paniz.

"Qualsiasi pensionato italiano reagirebbe se si vedesse tagliato dalla sera alla mattina fino all’86% del trattamento pensionistico. Siamo di fronte a una delibera che ha tagliato senza remore il trattamento pensionistico degli ex senatori in media del 60% fino a un massimo dell’86%. È evidente che ci sia una reazione giurisdizionale, qualsiasi cittadino avrebbe reagito in questo modo. Come in tutti i giudizi, ci sarà un appello, un eventuale ricorso in Cassazione, un intervento in sede di giurisdizione europea. Sarà un percorso fisiologicamente lungo", aveva detto in precedenza a Circo Massimo su Radio Capital.

Qualche parlamentare ha fatto però poco più che la comparsa? "Non è vero, questo succedeva 30-40 anni fa, ora in vita non c’è più nessun ex parlamentare che abbia fatto meno di una legislatura in Parlamento - ha replicato Paniz - questa situazione è aberrante, è un retaggio del passato, come la situazione che riguarda i milioni di baby pensionati. Pensiamo a quelli che sono andati in pensione con la legge Rumor del 1973: in vita ce ne sono ancora 600mila, che hanno fatto 14 anni 6 mesi e un giorno. Gente che è andata in baby pensione che non aveva neanche 30 anni. È chiaro che è un abuso rispetto a oggi, però si sono affidati allo Stato, che in quel momento reputava di prendere quelle decisioni, e loro se sono giovati e se ne continuano a giovare", ha concluso.

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