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Salvini a Mondragone, sale la tensione: comizio interrotto

29 giugno 2020 | 18.18
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Le forze dell'ordine separano i leghisti dai contestatori. Fischi e insulti al leader del Carroccio, scontro fra gli agenti e i manifestanti. Ira Salvini: "Delinquenti dei centri sociali e figli di papà pagati da camorra". Lega: "Atto di eversione"

Fotogramma /ipa
Fotogramma /ipa

Alta tensione nell'area dei Palazzi Cirio a Mondragone (Caserta), dove è arrivato Matteo Salvini per un incontro "con cittadini e stampa". Fischi, cori e lanci di acqua all'arrivo del leader della Lega, giunto a bordo di un'auto protetto dalle forze dell'ordine, che si sono poi scontrate con i numerosi contestatori. Partiti anche i cori "Buffone, buffone", "Sciacallo" e "Lavaci col fuoco". Salvini ha provato a prendere la parola qualificando i contestatori come "qualche balordo dei centri sociali" ma si è presto interrotto. Un gruppo di agenti di polizia è stato posto a protezione di Salvini e dei militanti ed esponenti della Lega presenti.

E proprio tra i militanti della Lega al gazebo e il gruppo di contestatori, distanti pochissimi metri, si sono frapposte le forze dell'ordine con camionette e un cordone di agenti. Con un'azione di alleggerimento la Polizia ha poi allontanato i manifestanti anti Salvini sul lato opposto della strada rispetto a quello dove è stato montato il gazebo della Lega. I contestatori hanno occupato l'intera rotonda sulla via Domiziana davanti ai Palazzi Cirio, mini zona rossa istituita una settimana fa per contenere un focolaio di coronavirus emerso nella comunità bulgara che vi abita.

I manifestanti, tra i quali anche esponenti dei centri sociali napoletani, sono stati quindi allontanati da Polizia e Carabinieri in assetto anti sommossa con una carica e a colpi di manganello. Un manifestante ha riportato una ferita alla testa che ha causato una vistosa perdita di sangue. Il numero uno del Carroccio ha quindi incontrato alcuni residenti italiani dei Palazzi Cirio. L'incontro è avvenuto alle porte della mini zona rossa. Completamente ignorate le norme di distanziamento tra la ressa dei giornalisti, forze dell'ordine, contestatori e militanti ed esponenti della Lega. Salvini ha poi lasciato il gazebo per spostarsi in un lido del lungomare mondragonese. "A Mondragone c’è stata la violenza dei centri sociali contro Lega, poliziotti, giornalisti e cittadini perbene. Loro preferiscono illegalità e camorra, io preferisco lavoro, libertà e sicurezza. Se pensano di spaventarmi con violenza e minacce, non mi conoscono: tornerò, tornerò e tornerò, finché non avremo ridato pace alle persone perbene”, le parole del leader della Lega.

Salvini: "A Mondragone centri sociali e figli di papà pagati da camorra"

LEGA: "ATTO DI EVERSIONE" - A Mondragone, spiega la Lega, "alcuni teppisti hanno danneggiato l’impianto audio, per impedire il comizio di Matteo Salvini, e aggredito i presenti con lanci di bottiglie e uova, mettendo in pericolo Forze dell’Ordine, tanti cittadini del quartiere e giornalisti. Il leader leghista non ha ovviamente rinunciato alla manifestazione".

“Un vero atto di eversione, commesso dai soliti criminali dei centri sociali, che evidentemente preferiscono l’illegalità e la camorra alle regole ed al cambiamento. Nessuno dei teppisti peraltro era di Mondragone, mentre la gente perbene della città ha ascoltato e applaudito Salvini” fanno sapere i responsabili locali della Lega.

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