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Berlusconi: "Gruppo di potere condiziona le sentenze"

01 luglio 2020 | 21.45
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Il leader di Forza Italia: "L'Europa deve sapere che in Italia c'è una macroscopica violazione del diritto". La verità del Cavaliere: "Toghe militanti accanite contro di me"

(Fotogramma)
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"Non voglio screditare la magistratura" ma c'è bisogno che "il nostro sistema giudiziario recuperi la credibilità che molti hanno gravemente compromesso". Lo ha detto Silvio Berlusconi a Tg2 Post. "Ho detto tante volte che la magistratura italiana può contare su persone corrette e imparziali, purtroppo vi è una parte schierata ideologicamente, un gruppo di potere interno che condiziona carriere, incarichi e sentenze, come nel mio caso", ha aggiunto. "Un vulnus contro le regole democratiche che riguarda tutti, perché distruggere il leader dell'opposizione e più volte presidente del Consiglio è una cosa completamente fuori dalle regole della democrazia liberale".

"L'Europa deve sapere che in Italia avvengono macroscopiche violazioni delle regole del diritto". "Dall'Europa aspetto giustizia, la Corte europea cancellerà la sentenza sulla quale abbiamo presentato ricorso", ha aggiunto il leader di FI. "Non ero solo io ad aver subito un torto, ma l'intera democrazia rappresentativa in Italia".

"La mancata risposta all'invito è la dimostrazione del fatto che l'Anm sia un organo politico al servizio di una parte" ha detto Berlusconi, commentando il fatto che l'Anm abbia preferito non partecipare alla trasmissione. "Se l'Anm avesse davvero come obiettivo la tutela della magistratura oneste sarebbe al nostro fianco nel chiedere chiarezza e non arroccata in difesa dell'indifendibile".

"Il giudice Franco voleva liberarsi la coscienza da un peso che non sopportava più, da tempo aveva chiesto di parlarmi ma mi ero sempre rifiutato, amareggiato per quello che avevo subito". "Accettai l'incontro a malavoglia, Franco mi fece una impressione notevole, di un uomo tormentato per ciò aveva dovuto fare, contro la sua volontà -ha spiegato il leader di Forza Italia-. Chiesi di non rendere pubbliche quelle affermazioni, di tenerle riservate per evitare spiacevoli conseguenze giudiziarie a un galantuomo che si era liberato di un rimorso. Era molto addolorato, voleva liberarsi di un peso insopportabile".

"La solidarietà degli alleati di centrodestra non è mai venuta meno neppure in passato - conclude -, prendo atto con soddisfazione che parte della maggioranza di sinistra condivida la necessità di andare fino in fondo per chiarire".

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