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Salvini torna a Mondragone: "La parola è debito"

03 luglio 2020 | 10.16
LETTURA: 2 minuti

Il leader della Lega attacca il governo: "Italiani aspettano risposte, meglio di noi anche Grecia e Spagna". E sul caso Regeni dice: "Mi auguro non prevalga l'interesse economico"

Salvini torna a Mondragone:

"Oggi torno a Mondragone, tra poco sarò lì. La parola è debito". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, intervistato da Radio Radicale. Il leader della Lega si è soffermato su una serie di temi, a partire dalla gestione della crisi coronavirus. Sono "onori e oneri di chi governa, gli italiani aspettano la cassa integrazione, le imprese agricole i contributi, le famiglie con disabili aspettano la riapertura di centri assistenziali, non serve la filosofia o le paroline dolci. Nel frattempo gli altri Paesi Ue stanno facendo di più per le famiglie e le imprese persino Grecia e Spagna, dopo 4 mesi noi siamo messi così...", ha detto, attaccando l'esecutivo. "Tra 10-15 giorni -ha ricordato- cambieranno i presidenti delle commissioni... vediamo se Pd e M5s si spartiranno anche quelli".

Assurdo secondo il leader leghista che in emergenza si parli di legge elettorale. "Nella manifestazione del centrodestra di domani chiederemo - annuncia - di mettere al centro i temi del lavoro e dell'impresa. A fronte di queste emergenze il governo a cosa pensa? Alla legge elettorale. Una follia".

Commentando poi i numeri altissimi di vittime di errore giudiziario in Italia spinge per una riforma della giustizia. "Ho sentito l'intervento della Bonino che ricordava che sono più di 20mila gli italiani che hanno chiesto risarcimenti. I numeri sono indegni di una democrazia. Serve una riforma della giustizia con e non contro i magistrati. Da Bonafede è illusorio aspettarsela".

Salvini è intervenuto anche sul caso Regeni: "Sono fermo, con i rapporti diplomatici con l'Egitto, all'anno scorso quando - ha detto- avevo incontrato il presidente Al Sisi a cui avevo manifestato, e mi pare fosse chiaro, il bisogno di chiarezza e certezza della pena per gMi auguro non prevalga l'interesse economico su altri ragionamentili autori della morte di Giulio Regeni. Ho dato per scontato che ci fossero stati passi avanti".

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