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Conte: "Covid sfida ancora insidiosa, ma Stato c'è"

11 luglio 2020 | 23.13
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Il premier al concerto della Polizia per ricordare le vittime del coronavirus e l'impegno del personale sanitario: "Non c'è stato mai un momento in cui non abbia pensato che le nostre istituzioni così salde non reggessero la prova"

Conte:

La pandemia di coronavirus in Italia "è stata una sfida molto insidiosa, in parte lo è ancora, anche se adesso possiamo dire che ci siamo meglio attrezzati, abbiamo rinforzato le nostre strutture ospedaliere, sicuramente adesso la risposta del sistema sanitario sarà più pronta anche in caso di cattive evenienze". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte intervenendo al concerto della Polizia di Stato davanti Viminale organizzato per ricordare le vittime del covid e l'impegno del personale sanitario.

"Lo Stato c'è, non c'è stato mai un momento" durante la crisi provocata dal coronavirus "in cui io non abbia pensato che le nostre istituzioni così salde non reggessero la prova", ha sottolineato ancora il premier, aggiungendo: "Tutto il Paese ha risposto e tutti i cittadini. Questo ci ha reso una comunità più solida, più forte e più resiliente e io sono orgogliosissimo della nostra comunità nazionale". Se "ho avuto la convinzione che lo Stato c'è - ha continuato Conte - è anche per un corpo come quello della polizia che è un corpo solido, ha un'esperienza incredibile, con donne e uomini che sanno fare il loro lavoro. Grazie a tutti, grazie al personale sanitario, a quelli dei mezzi di trasporto e ai cittadini".

"Grazie a chi in questi mesi ha combattuto in prima linea, siamo fieri dei nostri medici che sono stati straordinariamente vicini ai nostri uomini e donne e a tutti quelli che avevano bisogno". Così il capo della Polizia, Franco Gabrielli, intervenendo in apertura prima del Concerto. "Questo è anche il momento del ricordo per quelli che non ci sono più, che hanno pagato lo strazio di non essere accompagnati, fra questi ci sono anche nostro appartenenti: Maria, Giorgio e Walter , ai quali va il nostro commosso pensiero" ha aggiunto. Gabrielli ha ricordato anche Ennio Morricone, "un grande italiano vicino alla nostra amministrazione e alla nostra Banda" sottolineando che il luogo scelto per la serata, "è davanti al Viminale, la nostra casa, il ministero dei diritti e delle libertà, che garantisce la civile convivenza".

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