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Fioramonti: "Nodo scuola sono gli organici, Azzolina avrebbe dovuto fare come Speranza"

28 luglio 2020 | 16.14
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L'ex ministro all'Adnkronos: "Invece si è chiusa nella torre d'avorio e a settembre sarà senza insegnanti e personale"

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di Roberta Lanzara

"La questione delle questioni per la ripartenza che il ministero dell'Istruzione ad oggi non ha risolto è quella degli organici. La mia stima è che, se ci riuscirà, la Ministra immetterà in ruolo appena 30mila insegnanti cioè al massimo sostituirà i pensionamenti, che saranno 35mila. Il che equivale a dire zero docenti in più rispetto all'anno scorso mentre in una scuola post pandemia, in cui dobbiamo ridurre gli studenti per classi per garantire il distanziamento sociale, l'organico sarebbe dovuto aumentare almeno di 100mila unità". Lo dice all'Adnkronos l'ex ministro dell'Istruzione Lorenzo Fioramonti, che aggiunge: "Azzolina avrebbe dovuto stabilizzare gli insegnanti come ha fatto Speranza con i sanitari, invece si è chiusa nella torre d'avorio ed adesso in vista di settembre il risultato è che senza insegnanti e senza personale i presidi non possono fare miracoli. Dunque ricorreranno alla Dad, o alla modalità integrata, come stanno già facendo". E mascherine, termoscanner e banchi a rotelle? "Sarebbero stati temi secondari se il problema fosse stato affrontato all'origine: Perché con gli insegnanti di ruolo si sarebbero abbattuti i rischi".

"Nella scuola prepandemia - spiega - avevamo già troppi supplenti, pochi amministratori, molto spesso facenti funzione dunque precari e pochissimi dirigenti scolastici, che sono spesso costretti a fare i cosidetti reggenti responsabili di più scuole allo stesso tempo. Ciò comporta che in una scuola post pandemia avremmo dovuto con assoluta priorità incrementare l'organico. La Ministra ha invece rinviato i concorsi che volevo al dopo pandemia, perché contraria a farli per titoli e servizio. Ciò significa che si faranno il prossimo anno, con una durata media in Italia di circa 4 anni".

L'ex ministro dell'Istruzione prosegue: "C'è poi la questione spinosa sui sindacati amministrativi, Dsga, cioè sulle segreterie amministrative, mancanti o facenti funzione. Ci sarebbe stata la possibilità quest'anno di immettere in ruolo molti più amministratori e dirigenti, semplicemente utilizzando le graduatorie già esistenti dei concorsi precedenti. Ma Azzolina si è rifiutata. Quindi sia su docenti che segreterie amministrative che dirigenti scolastici noi andremo in difficolta".

In 'default' perché "la Ministra ha chiesto al Mes 78mila assunzioni di docenti in più, come si fa tutti gli anni per i pensionamenti - spiega - E noi che conosciamo le graduatorie dubitiamo che ne metterà in ruolo più di 30mila, con 35mila pensionamenti in contraltare. Il che equivale a dire che non ci saranno insegnanti in più l'anno prossimo. Ricordo che Bussetti ne aveva chiesti 57mila, ne ottenne 53mila ma dato che in graduatoria mancavano i docenti, ne riuscì ad assumere solo 24mila. Adesso l'Azzolina, avendo rimandato i concorsi corre ai ripari cercando di recuperare dalle graduatorie 80mila docenti. Mi auguro ovviamente abbia più successo di Bussetti".

Cosa avrebbe dovuto fare dunque la Ministra? "Lei avrebbe dovuto dire: io accelero i concorsi immettendo in ruolo da fuori graduatoria anche chi avrebbe diritto per anni di servizio o titoli - risponde Fioramonti - Noi avevamo calcolato la possibilità di inserimento in ruolo di 70mila persone con requisiti. Lei aveva bandito 32mila posti, che avrebbe potuto assumere in questa modalità. Considerando le 30mila assunzioni in sostituzione dei pensionamenti del Mes, ci sarebbe stato un totale di circa 60mila ammessi in ruolo". Invece "ci dovremo accontentare, se ci riuscirà, della sostituzione dei pensionamenti in un contesto Paese in cui molte scuole sono al 50/50 tra personale di ruolo e supplenti, che andranno comunque assunti dai presidi per garantire il diritto allo studio ai nostri ragazzi".

E i 6 mld per la scuola? "L'Azzolina fa un fritto misto. Dei 6 mld che lei rivendica per la scuola, solo 1,4 mld sono destinati alla spesa corrente, cioè ad organici e personale in più che vanno rinnovati di anno in anno. I pon, i fondi strutturali non si possono spendere per il personale. Dico questo perchè i ministri i fondi per le strutture li hanno sempre avuti, il problema da sempre è stato avere organici perchè si potessero poi spendere quei fondi. Io chiedevo tre miliardi per insegnanti e personale, per spendere i 12 che avevo per i banchi. Azzolina dice di avere chiesto un altro miliardo nello scostamento di bilancio e vedremo se lo avrà. Il mondo della scuola sa che i miliardi che vanta non cambiano la situazione scuola, perchè ci sono sempre stati. Il problema non è quello ma la spesa corrente, che offusca la percezione".

Tante le polemiche sulla chiamata diretta dei docenti da parte dei dirigenti scolastici: "C'è una differenza ideologica tra le forze politiche, ma è p aradossale che il Movimento 5 stelle si schieri contro senza però voler portare a termine la battaglia storica contro il precariato c ome anche c he l'Azzolina abbia scelto come capo dipartimento del suo ministero Marco Bruschi, lo stesso che ha fatto la riforma dei licei con la Gelmini. Ma come: non dovevano contrastare la deriva gelminiana?".

"L'Azzolina - conclude l'ex ministro dell'Istruzione - avrebbe dovuto cambiare registro: convocare un consiglio permanente e portare tutti dalla sua parte. Invece si è arroccata nel ministero ed è scomparsa, mettendosi contro tutti e diventando il capro espiatorio.

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