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Gallera: "Su zona rossa abbiamo fatto di tutto per convincerli"

01 agosto 2020 | 10.04
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(Fotogramma)
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L'assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, torna sull'audio di quell'incontro del 4 marzo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, pubblicato ieri dal Corriere della Sera e in un'intervista allo stesso quotidiano spiega che la Regione "era l'unica a spingere per la zona rossa" in quei giorni. E in particolare per Nembro e Alzano Lombardo.

"Il 5 marzo - dice - gli stessi sindaci della bergamasca invocano misure diverse dalla zona rossa. Altri governatori come Zaia e Bonaccini erano contrari. A Roma non l’hanno decisa. Credo che Regione Lombardia sia stata l’unica a spingere per quella soluzione. Non avevamo paura di quella responsabilità". Alla domanda se non fosse stato meglio 'forzare' quella decisione, "abbiamo fatto di tutto per convincerli. Poi - aggiunge - visto il dilagare dello tsunami, non so se quei due giorni di anticipo sul lockdown del Paese avrebbero cambiato le cose. Però in questi casi la tempestività è tutto".

E ancora: "Cosa dovevamo fare? Urlare o mettergli le mani addosso?". Nei primi giorni di marzo, Speranza era stato chiamato apposta, con urgenza, a Milano. "Vista la gravità del momento ci rendiamo conto che non sarebbe bastato un confronto telefonico con il Governo. Non abbiamo mandato una mail. Abbiamo pregato Speranza di correre qui a Milano. (...) Credo che il lockdown del Paese sia nato grazie a quella riunione", aggiunge ancora Gallera.

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