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Berlusconi: "Stimo Meloni, non è prigioniera del passato"

20 agosto 2020 | 13.42
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"Se il sovranismo è una riedizione del nazionalismo che ha fatto tanti danni all’Europa allora non ci riguarda", dichiara il leader di Forza Italia

(Fotogramma)
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"Sono molto preoccupato per il mio Paese. Come partito politico dall’inizio della pandemia abbiamo fatto quello che farebbe in ogni paese un’opposizione responsabile: mettere da parte i temi di polemica politica e rendersi disponibile a lavorare con il Governo per far fronte all’emergenza. Questo, naturalmente, rimanendo opposizione con assoluta chiarezza. Il governo non ha ritenuto di cogliere questo atteggiamento responsabile dell’opposizione, se non con qualche frase di circostanza e qualche consultazione formale. Per fronteggiare la crisi ha agito con grande ritardo, adottando misure stataliste e dirigiste, distribuendo mance elettorali piuttosto che una vera strategia per il rilancio. Le difficoltà con l’Europa sono anche conseguenza di questo, probabilmente". Così il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi in un’intervista al settimanale francese L’Express.

"Cos’è davvero il populismo? Io non potrò mai dare un valore negativo ad un concetto che esalta il ruolo del popolo. La sovranità popolare è alla base della democrazia. In effetti io sono sceso in campo nel 1994 proprio per riportare al popolo quella sovranità che il sistema dei partiti della prima repubblica aveva finito con l’espropriare. Questa, al di là della manovra politica-giudiziaria che viene chiamata 'mani pulite', fu la vera causa del crollo della Prima Repubblica. Io ho riportato la politica alla gente, a cominciare dal linguaggio. Ho sempre combattuto quello che all’epoca battezzai 'teatrino della politica': i politici che parlavano solo a sé stessi e ai loro colleghi" commenta Berlusconi, che continua: "Che governo per l’Italia ho in mente? Di centro-destra, naturalmente. Un centro-destra che per vincere, per governare, per essere credibile nel mondo deve avere un profilo liberale, cristiano, garantista, europeista. Quello che solo Forza Italia, rappresentante italiano del PPE, può rappresentare nella politica del mio Paese. Per questo il nostro ruolo è essenziale, non solo per una questione numerica. Se per sovranismo lei intende orgoglio della nostra identità europea e occidentale, della nostra storia, del nostro stile di vita, della nostra società libera e aperta, se intende determinazione a difendere tutto questo contro i nemici vecchi e nuovi, allora posso dire che il primo sovranista sono io. Su questo non è difficile trovare un’intesa, da liberali, con i nostri alleati".

"Giorgia Meloni? La stimo e la rispetto. Ha molta energia e determinazione. Viene da una cultura diversa dalla nostra, da una storia che non è la nostra, ma ha abbastanza pragmatismo e sensibilità politica da non essere prigioniera del passato. E poi è molto cresciuta da quando era un giovanissimo ministro del mio governo", dichiara ancora il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi.

"Se invece il sovranismo è, come accade in alcuni paesi, la 'flamme si noire' che corrode l’Europa da dentro - prendo a prestito l’espressione del vostro grande Racine - se è una riedizione del nazionalismo che ha fatto tanti danni all’Europa nel 20° secolo e che nel 21° non possiamo certo più permetterci, allora non ci riguarderebbe, naturalmente. Noi siamo la garanzia - prosegue il Cavaliere - che il centro-destra non avrà mai una deriva di questo tipo, come del resto non è mai accaduto quando abbiamo governato. Abbiamo sempre difeso l’interesse nazionale nel quadro della nostra vocazione europea e occidentale. Abbiamo una sensibilità europeista diversa e più forte di quella dei nostri alleati. Però la politica della Lega e di Fratelli d’Italia non è paragonabile – per esempio – a quella del Front National in Francia. Abbiamo governato insieme per molti anni, e sull’Europa non abbiamo mai avuto problemi. Del resto la Lega governa le maggiori regioni del Nord, quelle più legate all’Europa anche per ragioni economiche. Un allontanamento dall’Europa sarebbe dannoso prima di tutto per loro, per gli elettori leghisti del Nord", conclude.

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