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Bonetti: "Ripartire da assegno unico per abbassare tasse a ceto medio"

27 agosto 2020 | 09.24
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"La famiglia produce valore sociale, non certo assistenzialismo"

(Fotogramma)
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“Occorre mettere al centro della riforma fiscale l'assegno unico e universale, che considero una priorità del Governo. Le risorse si possono e devono trovare. È un impegno preso davanti al Paese”. Così Elena Bonetti, ministro di Italia Viva per le Pari Opportunità e la Famiglia, in un’intervista a Repubblica, nella quale dichiara di non essere preoccupata dall’ipotesi di ridimensionamento dell’assegno unico: “Il tabellone del voto alla Camera del 21 luglio, con 452 sì e nessun contrario - afferma Bonetti -, parlava chiaro: la famiglia è un tema che unisce. E per la prima volta si riconosce il suo ruolo imprescindibile. La famiglia produce valore sociale, non certo assistenzialismo”.

E per trovare le risorse mancanti, continua Bonetti, “Italia Viva con Luigi Marattin ha presentato un piano di riforma fiscale: 8 mila euro di minimo esente, semplificazione, tre aliquote. Porterebbe minore evasione e maggiore gettito e potremo abbassare le tasse. Poi c'è la lotta all'evasione. Le maggiori entrate saranno assicurate da una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro che il Family Act sostiene. Non escludo – aggiunge - che questa riforma possa avere un canale di accesso ai fondi europei del Recovery Fund, che d'altro canto si chiama Next Generation Eu. Sto lavorando per verificarlo. L'assegno universale non è un costo, ma un investimento per i figli e per il futuro. Se non fosse possibile, ricordo che il Recovery libera in ogni caso risorse. Molte di queste potranno convergere sull'assegno unico”.

E sui tempi di erogazione dell’assegno, ipoteticamente a gennaio, la ministra assicura che “c'è una grande condivisione di tutte le forze politiche. Mi auguro una celere approvazione in Senato della legge delega. Io sono pronta - con i ministri del Lavoro Catalfo e dell'Economia Gualtieri - a scrivere i decreti attuativi in autunno. Ricordiamo che il Family Act è stato il primo provvedimento approvato dal governo dopo la fine del lockdown, l'11 giugno: un segno concreto e significativo per un Paese che aspettava da anni la riforma delle politiche familiari”.

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