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Scuola, Di Maio: "Si riparte"

29 agosto 2020 | 14.18
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"Il governo deve garantire il diritto all'istruzione"

Foto ufficio stampa Giffoni Film Festival
Foto ufficio stampa Giffoni Film Festival

''La ministra Azzolina e tutto il governo hanno tranquillizzato famiglie, insegnanti e studenti sul fatto che la scuola riparte". Lo ha detto Luigi Di Maio a margine del Giffoni Festival. "Deve ripartire in sicurezza ma lo voglio dire chiaramente: l'Italia come governo deve garantire anche in un periodo difficilissimo e inedito come questo legato alla pandemia i diritti fondamentali, come quello all'istruzione e allo studio''. "La ministra Azzolina e tutto il Governo hanno tranquillizzato le famiglie e gli studenti sul fatto che la scuola riaprirà il 14 settembre".

IL VOTO - Tra i diritti fondamentali, aggiunge, "c’è il diritto al voto perché si voterà, in sicurezza ma si voterà". Ed è per questo che si voterà il 20-21 settembre e si voterà in sicurezza". "Soprattutto in momenti di crisi, come quella economica, dovuta alla pandemia, dobbiamo dare dei segnali di sobrietà e normalità".

Lei torna in campo per il sì al referendum anche per rivendicare la leadership del Movimento? ''L'unica cosa che sto cercando di fare è girare il più possibile l'Italia per spiegare ai cittadini le ragioni per cui si deve votare sì al referendum di settembre", taglia corto Luigi Di Maio a margine del Festival del cinema di Giffoni. "Dopo tanti anni di sprechi della politica -sottolinea il ministro degli Esteri- adesso arriva questo referendum''. Di Maio sottolinea: ''Dopo tanti anni che ci siamo detti siamo il Parlamento più numeroso d'Europa -tanto è vero che la Germania ha circa 700 eletti, Francia e Gb intorno ai 500 mentre noi ne abbiamo 945, più gli europarlamentari e i consiglieri regionali e comunali'', ora ''abbiamo l'occasione di passare da 945 deputati e senatori a 600".

''Dopo tanti anni di sprechi politici, lo ripeto -continua- proprio in questi giorni sono nati i cosiddetti 'indecisti' o 'benaltristi', ovvero, quelli che dicono che ci vuole ben altro per il nostro Paese. Intanto, io dico iniziamo a tagliare 345 parlamentari, che significa 345 stipendi, 345 costi di funzionamento e rendiamo così anche più snello il processo legislativo". ''Visto che adesso tutti, per dire no al referendum, dicono che bisogna tagliare gli stipendi ai parlamentari, ben venga. Noi lo facciamo da 8 anni e io continuo a farlo anche da ministro. Se dopo otto anni si sono convinti al taglio degli stipendi, facciamo tutte e due le cose. Dobbiamo dare segnali di sobrietà e di normalità". "Adesso questo taglio si può fare, perché quando è stato indicato questo numero degli attuali 945 parlamentari eravamo appena usciti dal fascismo e non c’erano ancora i consiglieri regionali, gli europarlamentari ed i consiglieri comunali, operativi come oggi. Adesso, avendo una pletora di rappresentanti istituzionali, abbiamo la possibilità di ridurre parlamentari a livello centrale. E vedrete che così ridurremo anche una serie di norme incomprensibili perché burocratizzate, perché sappiamo bene che molto spesso sono figlie di tanti meccanismi legati a quanti devono raggiungere il loro emendamento o la loro normetta....''.

REGENI - Stimolato dalle domande dei ragazzi del Giffoni Film Festival, Luigi Di Maio interviene sul caso Regeni. In merito "voglio dire che, senza ambasciatore al Cairo, non avremmo nemmeno avuto la possibilità di far incontrare le procure. Per questo abbiamo preteso la riattivazione delle relazioni. Su questo voglio essere chiaro: pretendiamo la verità su Giulio Regeni". "Chi parla di normalizzazione nelle relazioni tra l'Italia e l'Egitto dice quanto di più lontano possibile dalla realtà - ha detto ai ragazzi - Noi ci siamo posti come obiettivo prioritario la verità sul caso Regeni, e solo dopo la normalizzazione delle relazioni. Su questo caso e su quello di Patrick Zaky stiamo procedendo con la massima attenzione. Ora ci aspettiamo dalla procura egiziana la domiciliazione degli indagati. Solo così la nostra procura potrà procedere. Per raggiungere questo obiettivo, però, è necessario avere un Ambasciatore al Cairo, è così che si spiega questa riattivazione di relazioni".

EUROPA - "La pandemia porterà ad una globalizzazione più affievolita ma nella politica estera l’Italia avrà un ruolo più cruciale nel contesto del Mediterraneo perchè quest'ultimo sta ritornando centrale per le relazioni politiche e commerciali. Il comune denominatore però di tutto, e lo dico senza retorica, sono i giovani. Sono loro che possono e fanno la differenza. Mi auguro che questa nuova generazione così innovativa, capace di produrre idee che cambiano il mondo, possa raggiungere ruoli apicali". Luigi Di Maio, ospite del Giffoni Film Festival, parla ai giovani di globalizzazione. Tema centrale per i ragazzi che vivono di scambi e interazioni tra culture diverse, è quello dell'immigrazione. "Il nostro Paese ha già forme di ius cultura che permettono ai diciottenni di acquisire la cittadinanza italiana. Noi siamo in un'Europa con 27 stati e 27 diversi modelli di cittadinanza. Se l'Europa fosse compatta, potemmo gestire tutto quanto è accoglienza in maniera integrata. Io guardo ad un’Europa compatta", ha detto Di Maio. "Pretendo che su certi temi si reagisca insieme - ha proseguito il Ministro - Unico consiglio, perciò, che mi sento di dare ai ragazzi è che nel loro futuro non devono chiedersi per chi votare, ma se vogliono essere protagonisti ed impegnarsi in prima persona. Dobbiamo perciò passare da una cultura 'da prenditore' ad una cultura 'del servitore', nel senso di mettersi al servizio degli altri". "Anche Giffoni è una bella scuola di cittadinanza. Faccio gli auguri a Claudio Gubitosi e a tutto il suo team. Nelle stesse epoche in cui nasce Giffoni in alcune aree del Sud nascevano stabilimenti pesantissimi, costosissimi anche dal punto di vista sociale ed ambientale, oscurando di fatto la vocazione agricola di alcuni territori. Giffoni intanto continua a vivere di grande evoluzioni", ha concluso Luigi Di Maio.

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