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Coronavirus, Galli: "Io mai in politica, attacchi se tocco temi tabù"

07 settembre 2020 | 15.21
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L'infettivologo: "'Da sempre decisori riconoscono portata epidemie se toccati direttamente, altrimenti prevale negazionismo"

Massimo Galli (Fotogramma)
Massimo Galli (Fotogramma)

"Non ho alcuna intenzione di scendere in politica, non ci ho mai pensato". Semplicemente, definendo inappropriati appuntamenti alle urne in tempi di Covid-19, "mi sono permesso di invadere un campo che è tabù" e così, proprio come "dopo che è stato permesso di aprire le discoteche c'è stato uno scaricabarile tra chi l'avrebbe consentito e chi no, ora se uno fa un'osservazione sulle elezioni apriti cielo". Sentito dall'Adnkronos Salute, l'infettivologo Massimo Galli, dell'ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, spiega così gli attacchi mediatici ricevuti per alcune dichiarazioni ritenute politiche.

"La questione mi interessa e mi tange pochissimo", assicura. "Giudico l'argomento di nessuna rilevanza". E "non ho mai minacciato querele a nessuno", tiene a precisare. "Nella storia dell'umanità, che di epidemie e pandemie ne ha vissute molte - ricorda Galli - la componente politica o amministrativa, chi aveva in mano le leve del potere, ha cominciato a riconoscere la portata dei problemi soltanto quando ne è stato toccato direttamente. Altrimenti l'atteggiamento è sempre stato assai diverso. Spesso, guarda caso, negazionista".

"Se qualcuno pensa che, quando uno afferma che in questo momento le elezioni che muovono teoricamente l'intera popolazione non siano la migliore delle idee, esprima un concetto politico e non tecnico - ragiona l'infettivologo - vuol dire che ha dei suoi problemi", perché "mi pare che gli ultimi dati ci dicano che toccherebbe essere prudente". Dunque "l'osservazione" sui rischi di elezioni e referendum "credo sia tecnicamente inappuntabile", rivendica Galli.

A entrare in politica "non ci penso neanche - ripete -. A suo tempo ho fatto la battuta che mi candidavo alla conduzione del Festival di Sanremo e credo che questo basti a far capire che intenzioni ho". Un altro punto sono le accuse di presenzialismo in Tv: "Mi danno del prezzemolo nella minestra", ricorda il medico. Ebbene, "io oggi comparirò in 4 trasmissioni diverse ma ne ho respinte 6, e sulle 4" accettate "sono stato sempre più perplesso perché non ne posso più, anche perché interrompono la continuità del mio lavoro". La interrompe "anche il tempo che sto dedicando a questa telefonata - conclude l'esperto - mentre sto mangiando una prugna che sarà probabilmente il mio pranzo".

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