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Ceccardi all’Adnkronos: ''Io sono antifascista, lo dice la mia storia''

09 settembre 2020 | 18.28
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Così la candidata alla Regione Toscana per il centrodestra in una video intervista sul sito dell'AdnKronos

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di Francesco Saita

"Io sono antifascista, per la mia storia familiare, la storia repubblicana e il fatto che oggi i partiti, che sono nell'arco costituzionale, nascono tutti dalla storia antifascista, è un fatto assodato". Così la candidata alla Regione Toscana per il centrodestra, Susanna Ceccardi, in una video intervista sul sito dell'AdnKronos: "Non mi sembra ci siano novità" (VIDEO). "Visto che siamo tutti antifascisti - aggiunge - applichiamo allora le norme della convivenza civile e repubblicana, visto che oggi a Pontassieve sono partite minacce per il ristoratore che doveva ospitare un nostro pranzo elettorale che è stato per questo sospeso".

CANDIDATURA - "Non ho l'esigenza di piacere a tutti, mi piacerebbe però che le mie politiche da presidente piacessero a quanti più toscani possibili", spiega la candidata, che sottolinea: "Cercherò di convincere anche dopo quelli che non mi avranno votato". In campagna elettorale qualcuno ha notato toni più dimessi, da quella che è stata definita la pasionaria della Lega: "Ripeto - sottolinea - non ho l'esigenza di piacere a tutti, ma voglio dimostrare la mia concretezza".

"E' stata la base della Lega a fare il mio nome a Salvini, circa sette mesi fa, e con gli alleati non c'è stata alcuna forzatura sulla mia candidatura, li sento vicini", continua Ceccardi, che spiega: "Non era scontato che gli alleati mi appoggiassero in questo modo: l'altro giorno, a Marina di Massa ero in giro con Giorgia Meloni". "Questa - assicura - è una bella partita, e la vinciamo con il contributo di tutti".

IL PROGRAMMA - "Il lavoro, la sanità, la ripresa economica di interi settori messi in crisi dalla pandemia saranno tra i problemi all’ordine del giorno". Ceccardi detta l'agenda da aspirante presidente: "Nella nostra regione moltissimi posti di lavoro entro dicembre potrebbero andare persi, circa 150mila. Si tratta di un decimo degli attuali occupati".

"Il lavoro non si crea per decreto o per legge ma con opportunità di sviluppo, con le infrastrutture, abbassando la pressione fiscale - spiega ancora - . E noi vogliamo creare tali opportunità attraverso una nuova classe dirigente che interrompa finalmente gli schemi legati ad una classe politica ormai logora che ha governato la Toscana per settanta anni".

Sul tema della sanità spiega come "la riforma Saccardi ha penalizzato non solo i cittadini toscani ma anche i medici, gli infermieri e tutto il personale che opera nella sanità toscana. Ripenseremo le maxi-asl volute dalla giunta Rossi e che lo stesso Giani ha votato convintamente". "Noi - spiega ancora - vogliamo ridare dignità ai piccoli presidi ospedalieri, ai territori che vedono sempre più allontanarsi i servizi essenziali. A 5 anni dall’approvazione della riforma Saccardi i costi di amministrazione della macchina sanitaria non sono diminuiti e i servizi sono sensibilmente peggiorati. Liste d’attesa infinite, reparti di pronto soccorso intasati. Un disastro".

"Dobbiamo dotare la Toscana di un piano dei rifiuti pragmatico e sostenibile, preso atto che quello vigente ha completamente fallito. Si ricorre troppo al conferimento in discarica, c'è poca differenziata, le bollette sono troppo alte e soprattutto non riusciamo a chiudere il ciclo dei rifiuti per carenza impiantistica", continua Ceccardi parlando di progetti strutturali da mettere in campo nella regione.

Non solo tema rifiuti nell'agenda della candidata leghista: "Allo stesso modo sul fronte idrico c'è da mettersi le mani nei capelli. Le bollette che pagano i cittadini sono le più salate d'Italia e la rete idrica è un colabrodo con oltre il 40% di perdite in media". Rifiuti e piano idrico "sono due aspetti importanti, che insieme alla sanità ed alle infrastrutture faranno da spartiacque per capire se la Toscana saprà vincere la sfida con il futuro ed essere competitiva con le zone più avanzate d’Europa o continuare a perdere posizioni ed attrattività", spiega.

E ancora: "Rendere competitiva la Toscana significa realizzare le opere strategiche senza dimenticare la viabilità locale. Negli ultimi dieci anni non si ricorda una opera di livello promossa dalla giunta Rossi", dice la candidata alla regione Toscana parlando di "infrastrutture necessarie".

"E’ impensabile che da Firenze si faccia prima ad arrivare a Roma che non a Siena - accusa - . Ed il primo modo per mettere a sistema questo territorio è proprio quello di completare il gap infrastrutturale che ci separa dal resto dell’Europa aprendo nuovi cantieri".

LO SLOGAN 'COPIATO' - "Il mio slogan è 'Toscana ci siamo', buffamente è lo slogan di Enrico Rossi di 5 anni fa", spiega. "Ho scelto di 'copiare' lo slogan di Rossi - spiega la parlamentare europea della Lega - perché noi ci siamo veramente, mentre loro non ci sono stati negli ultimi anni, noi abbiamo proposte", dice riferendosi al Pd. "C'è sul sito il mio programma di 52 pagine, fatto dopo una sintesi con le altre forze di centrodestra, con le liste civiche, gli altri non hanno invece neanche un programma". Poi aggiunge: "E' assurdo che non ci sia l'obbligo, elettoralmente parlando, per un presidente in Toscana di presentare il suo piano".

REFERENDUM - "Voterò sì, perché i cittadini hanno espresso questa volontà, e noi ci basiamo su una sovranità, che come dice anche la Costituzione, appartiene al popolo". Così replica la candidata sul tema del referendum confermativo sul taglio dei parlamentari, che si terrà in concomitanza con il voto regionale. "Bisogna seguire - sottolinea - la volontà del popolo, tanti altri paesi hanno un numero inferiori di parlamentari e funzionano benissimo".

MIGRANTI - Per Ceccanti "va individuato, insieme ai sindaci, un Cpr nel nostro territorio che permetta la rapida espulsione dei criminali che commettono reati nel nostro territorio". Questa la prima misura da attuare in tema di migranti secondo la candidata: "Un governatore - dice nella video intervista sul sito dell'AdnKronos - di una regione non di frontiera, come invece può essere la Sicilia di Musumeci, non ha gli stessi problemi, ma dovrà coordinare il sistema dell'accoglienza".

"Negli ultimi anni - lamenta l'ex sindaca di Cascina - in Toscana non si è mai identificato un Cpr, un centro per il rimpatrio, con gravi costi e spese di polizia per i trasferimenti a Brindisi dei clandestini che commettono reati in Toscana".

CASO GREGORETTI - "Io sostengo Salvini, ha agito nelle sue prerogative da ministro e secondo un mandato elettorale, ma il 3 ottobre - spiega sulla 'convocazione' del leader della Lega a Catania, dove il 3 ottobre ci sarà la prima udienza del processo nei suoi confronti per il caso Gregoretti - spero di essere impegnata a fare la Giunta in Toscana". "Mi perdonerà Salvini della mia assenza", dice ancora Ceccardi.

RENZI - "Renzi è conosciuto in tutta Italia e nella sua Firenze come 'il bomba', quello che le tira grosse, e ora le sta tirando contro di me, spesso ha minacciato querele che non sono mai arrivate, io rispondo punto su punto", dice Ceccardi dopo gli scontri con l'ex premier, leader di Italia Viva. "Sul Mes ha detto un'altra bomba, perché non è il presidente di regione che sceglie di attivare il Mes, per me, politicamente, alla lunga il Mes danneggia i cittadini, imporrebbe la troika la nostro paese". "Io preferirei l'acquisto dei Btp da parte della Bce - spiega - e questo lo decidono Renzi e i suoi alleati di governo, io, da presidente di regione aspetterò la decisione del governo nazionale".

SARDINE - "Le sardine sono in grado di mobilitarsi anche in Toscana? Bene, significa che c'è partecipazione. Io ho l'età di Mattia Santori, da giovane sono scesa in piazza, è un bene. Che loro scendano in piazza non la considero una minaccia" continua Ceccardi.

"Il centrodestra ha dato troppo per scontata la partita emiliana - dice poi parlando del ruolo delle sardine al voto in Emilia-Romagna - vincere sarebbe stata una rivoluzione politica. Qui, in Toscana, non bisogna dare niente per scontato, ma è una partita aperta". "Puntare allo scontro nazionale non paga in una partita amministrativa", spiega.

FIGLIA - "Ho cambiato asilo per motivi personali, hanno sbattuto il nome e cognome di mia figlia su tutti i giornali, per questo ho cambiato scuola e non lo dirò a nessuno dove andrà ora". Ceccardi risponde così a una domanda sulla scelta di iscrivere la figlia Kinzica, di poco meno di un anno in un nido privato, dopo aver inizialmente scelto la scuola pubblica. "E' una scelta personale - ribadisce - voglio solo che viva una vita normale come tutte le alte bambine".

PARACADUTE - "Non mi lancerei con il paracadute neppure per tutto l'oro del mondo, i lanci sportivi sono fantastici, ma mi piace vederli da terra", spiega Ceccardi, che fa sapere di non essere disponibile al lancio 'elettorale' con il paracadute su Arezzo, di cui si era parlato nelle scorse ore, che avrebbe potuto vedere protagonista il leader della Lega. "Non lo farei neanche per Salvini? Soffro di vertigini, mi dispiace", conclude sorridendo.

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